2011-12-21 18:59:18

Continuano le richieste di chiusura del sito razzista Stormfront. La lista nera riaccende l'allarme discriminazione


Si chiuda il sito razzista: in molti chiedono che venga oscurato il sito Stormfront, caratterizzato da commenti di stampo razzista e antisemita, e autore nei giorni scorsi della pubblicazione di una lista di personalità italiane colpevoli di avere posizioni antirazziste. Compaiono i nomi di magistrati, di politici, di esponenti delle comunità ebraiche e musulmane, tra loro anche l’arcivescovo di Torino, mons. Nosiglia. La lista nera di Stormfront ha fatto tornare l’allarme discriminazione. Quanto accaduto può costituire un rischio?Francesca Sabatinelli lo ha chiesto a Giorgio Politi, docente di storia moderna all’Università Ca Foscari di Venezia RealAudioMP3


R. - Ritengo che fatti come questi non costituiscano di per sé un particolare sintomo di rischio, anche se devono essere monitorati. Credo che più che focalizzarci su queste forme ideologizzate di violenza, dobbiamo fare attenzione ad altri tipi di tensioni che possono sorgere in periodi di grande trasformazione e di grande difficoltà come questo, che non necessariamente possono prendere le forme di precise ideologie appartenenti al passato. Ci sono forme di aggregazione e di reazione ad un disagio - soprattutto non economico - che, per ora, hanno un andamento tranquillo e quiescente. C’è, però, sempre il rischio che qualcuna di queste reazioni possa prendere un’altra strada ed uscir fuori.

D. - Identificare questi fenomeni, metterli sotto la casella “neofascisti e neonazisti” è riduttivo?

R. - Potrebbe esserlo. Non credo che rigurgiti di tipo neofascista o neonazista abbiano alcuna possibilità, però altri pericoli potrebbero venire da altre forme di disagio o fanatismo, che potrebbero avere volti completamente diversi da quelli del passato.

D. - Stenderebbe questo discorso anche ai Paesi dell’Europa del nord?

R. - Questo discorso non è specificamente italiano: riguarda quantomeno l’Europa ed anche gli Stati Uniti d’America. La rapida trasformazione genera inevitabilmente degli stati di disagio specifici perché viene a gravare, con un carico eccessivo, le stesse capacità che ha la nostra mente di assorbire e di adattarsi al nuovo.


Di allame neonazista parla invece Roberto Malini, co-presidente di Everyone, l'organizzazione per i diritti umani che ha indivuato per prima la lista nera di Stormfront. Lo stesso Malini compare nell'elenco dei nomi. Ascoltiamolo intervistato da Francesca Sabatinelli RealAudioMP3








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