2011-12-20 15:59:04

La gioia dei nativi americani per la prossima canonizzazione di Caterina Tekakwitha, prima santa “pellerossa”


“Un momento a lungo atteso dalla comunità nativa americana”. Così mons. Paul A. Lenz, vice-postulatore della causa di canonizzazione di Caterina Tekakwitha, ha commentato la firma, ieri, da parte del Santo Padre del Decreto che porterà agli onori degli altari la prima santa “pellerossa”. Un’attesa vissuta con gioia anche da mons. Charles J. Chaput, arcivescovo di Philadelphia e attualmente unico presule cattolico nativo della Chiesa statunitense. “Siamo tutti molto orgogliosi di lei, perché incarna l’idea che aveva Giovanni Paolo II dell’inculturazione, per cui i santi sono i veri membri inculturati di un dato gruppo etnico, perché incarnano allo stesso tempo il Vangelo e la cultura da cui provengono”, ha detto l’arcivescovo all’agenzia Cns qualche giorno prima della promulgazione dei Decreti, anticipando che la notizia della sua canonizzazione “porterà grande gioia alla comunità nativa”. Secondo mons. Chaput saranno numerosi i fedeli indiani americani a venire a Roma per la Messa di canonizzazione. Appartenente alla Nazione Mohawk (Lega Irochese), nata nel territorio dell’attuale Stato di New York nel 1656, Caterina Tekakwitha (“Colei che ha la sua strada nelle sue mani”, in lingua mohawk) si convertì al cristianesimo a vent'anni ricevendo il battesimo nel 1676 vicino a Montreal, dove morì ad appena 24 anni nel 1680. Le sue ultime parole furono «Jesos Konoronkwa» (Gesù ti amo). Venne beatificata da Giovanni Paolo II nel 1980. Le reliquie sono conservate presso la Missione San Francesco Saverio di Kahnawake, vicino a Montreal. La sua festa viene celebrata il 14 luglio ed è patrona dell'ecologia insieme a San Francesco d'Assisi. Santa giovane, è stata protagonista alla GMG di Toronto nel 2002. (A cura di Lisa Zengarini)







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