Scrittore, drammaturgo, uno dei membri fondatori di Charta 77, protagonista principale
del cambiamento politico del novembre 1989, ultimo presidente della ex Cecoslovacchia
e primo presidente della Repubblica Ceca. Questi sono soltanto alcuni dei tanti ruoli
rivestiti da Vaclav Havel, scomparso la mattina del 18 dicembre all’età di 75 anni.
I vescovi della Repubblica Ceca e della Moravia ringraziano Dio per la sua esistenza
e “apprezzano tutto quello che questo grande uomo, a cui si deve la caduta del regime
comunista totalitario, ha fatto per il Paese e per l’intera nazione”. Negli ultimi
mesi la salute di Havel era diventata precaria e, secondo i giornali locali, si era
stancato dirigendo il suo primo film “Departure”, trasmesso in anteprima nel marzo
2011; in seguito, aveva continuamente dovuto cambiare il proprio programma ufficiale
a causa di gravi problemi di salute. Il presidente dalla Conferenza episcopale della
Repubblica Ceca, mons. Dominik Duka, ha espresso le più sentite condoglianze ai familiari
di Vaclav Havel, che aveva incontrato nel 1981 nella prigione di Bory, a Plzen, dove
erano entrambi stati prigionieri. Come prigionieri di coscienza, erano diventati amici
e si incontravano regolarmente per discutere di questioni sociali, umane e religiose.
A decenni di distanza, nel novembre 2011, si erano nuovamente ritrovati di fronte
alle telecamere della televisione nazionale della Repubblica Ceca per ricordare le
memorie comuni, condividere le proprie opinioni sulle attività attuali della Chiesa
e della società e per esprimere i propri desideri per il futuro. Il programma intitolato
“Vaclav Havel e Dominik Duka: interrogatorio comune” avrebbe dovuto essere trasmesso
il 1° gennaio 2012 ma, a causa del triste evento, i telespettatori lo hanno potuto
vedere ieri nel giorno della scomparsa di Havel. (R.P.)