La Dolce Musica – Omaggio a Nino Rota – va in onda tutti i lunedì di dicembre alle
16.30 sul primo canale e alle 21 sul quinto di Radio Vaticana. Non credo a differenze
di ceti e di livelli nella musica: Il termine 'musica leggera' si riferisce solo alla
leggerezza di chi l'ascolta, non di chi l'ha scritta. Ecco la sintesi poetica del
musicista che sapeva passare dalle più auliche forme sinfoniche alle più irriverenti
sonorizzazioni cinematografiche con la disinvoltura degli eletti. Nell’anniversario
della nascita Cesare Marinacci ripercorre le tappe principali della creatività di
Nino Rota che ha avuto il merito o forse il torto di non voler forgiare barriere insormontabili
tra musica colta e popolare, assoluta o programmatica. Il merito, perché ha saputo
concepire un repertorio di grande unitarietà stilistica, nel quale le originalità
di linguaggio emergono nella loro essenzialità così come nella loro straordinaria
funzionalità. Il torto però di non adattarsi ad una gerarchia dei generi che negli
anni della sua maturità era ritenuta imprescindibile. Eppure il linguaggio di Rota
è assolutamente intriso di una premonitrice ibridazione stilistica novecentesca e,
memore anche della grande lezione stravinskiana, non si fossilizza su un lessico univoco
ed autoreferenziale per seguire di volta in volta l’oggetto ispiratore, la necessità
rituale, la fruibilità sonora e perché no, l’istinto che troppo spesso i modernisti
ad oltranza del suo tempo relegavano in un limbo, quando non direttamente all’inferno
della creatività. Ed ecco allora un repertorio variegato e raffinato nel quale mondi
ed emotività diverse spesso si toccano governate da una straordinaria sapienza poetica
dando vita da un lato alla coinvolgente colonna sonora del Gattopardo, dall’altro
alla commovente ‘Sinfonia sopra una canzone d’amore’. (Nella foto Cesare Marinacci)