2011-12-19 14:05:09

NATALE 2011 PER I BAMBINI AFRICANI


Un mese dopo la visita di Papa Benedetto XVI in Benin – nel corso della quale il Santo Padre ha concesso, per la prima volta dall’inizio del suo Pontificato, un’udienza a bambini – in Africa quest’anno il Natale sarà vissuto dalla maggior parte dei giovanissimi con ancora nella memoria le immagini dello storico evento. Questo « Babbo Natale del tutto eccezionale », vestito di bianco, ha donato un rosario ai ragazzi di tenera età incontrati nella città di Cotonou, invitandoli alla vita di preghiera in testimonianza della fede, sull’esempio di «
Gesù, nostro Fratello », come già in passato fece uno straordinario bimbo africano : San Kizito, martire d’Uganda.
Per molti bambini africani cattolici, abituati ad affrontare situazioni difficili ogni giorno, il Papa evoca un momento di grande gioia : l’incontro con Cristo nell’Eucarestia, avvenuto in occasione della Prima Comunione.

«
E ora, prima che io vi benedica tutti con grande affetto, preghiamo insieme un’Ave Maria per i bambini del mondo intero, specialmente per quelli che soffrono la malattia, la fame e la guerra. Ora preghiamo: Ave Maria… »
Benedetto XVI li esorta a ricorrere ad un’altra immagine forte del Natale : Maria, colei che attraverso il suo «
FIAT » ha reso possibile il compimento del Disegno di Dio per l’umanità.
Un’Ave Maria per le intenzioni che i bambini avevano evocato nei saluti di Benvenuto
rivolti al Papa, uno sguardo sui differenti mali che li affliggono e un pensiero per tutti i compagni che non avranno possibilità di vivere il Natale nella serenità e nel rispetto della propria dignità. I bambini di Cotonou non dimenticano i propri coetanei, vittime di una società egoista, che vivono nel silenzio « un martirio quotidiano » : bambini soldato, bambini sfruttati per fini economici, affamati, maltrattati per motivi occulti, malati, orfani, esclusi, rifiutati o uccisi.

Per questo Natale, è auspicabile che l’atteggiamento del mondo degli adulti nei loro confronti sia rinnovato alla luce del messaggio contenuto nell’Esortazione Apostolica Post-Sinodale, Africae Munus, in direzione di un risveglio delle coscienze, nel quale l’appello alla metanoia, alla conversione e alla rinuncia alle tendenze negative della nostra epoca, sia forte e percepito come ineccepibile...
Questo appello ad un cambiamento radicale dello stile di vita prende spunto ancora una volta dai bambini ; a coloro i quali vivono nella loro stessa innocenza e bontà d’animo è promesso il Regno dei Cieli. Affermava il Beato Giovanni Paolo II nel 2004, in occasione dell’Angelus nella V Domenica di Quaresima : «
Questi nostri fratelli più piccoli, che soffrono per la fame, la guerra e le malattie, lanciano al mondo degli adulti un angosciante appello. Che il loro muto grido di dolore non resti inascoltato! »


In questo tempo di preparazione al Natale, tutti gli uomini di buona volontà sono dunque esortati a rispondere alle raccomandazioni contenute in Africae Munus : «
...I bambini sono un dono di Dio all’umanità, e pertanto devono essere oggetto di particolare cura da parte delle loro famiglie, della Chiesa, della società e dei governi, poiché sono fonte di speranza e di rinnovamento nella vita
» .

I bambini cristiani devono essere accompagnati a vivere in tutta coerenza con il sacramento del battesimo, condividendo con i coetanei la propria esperienza di vita nella fede, e facendo dono agli altri dello stesso amore che essi stessi ricevono da Dio, attraverso la preghiera.
Seguendo l’esempio di Kizito, il più giovane dei martiri dell’Uganda, battezzato nella notte del 25 maggio 1886 dal Santo Charles Lwanga, e rassicurato da quest’ultimo nel proprio cammino religioso: «
Se dobbiamo morire nel nome di Gesù, lo faremo insieme, mano nella mano ».
Kizito morì da martire il 3 giugno 1886 a Namugongo. Queste le sue ultime parole : «
Arrivederci amici miei, siamo in cammino ». Ecco l’invito rivolto a tutti i bambini africani : sentirsi in cammino, impegnati a fare del bene, in coerenza con la propria fede.

I tanti bambini che vivono in circostanze difficili, in Africa e nel mondo, hanno più che mai bisogno di essere sostenuti e rafforzati nel proprio cammino di avvicinamento a Dio, come fu per Kizito, accompagnato al martirio dal Santo Charles Lwanga.

(A cura di Marie José Muando Buabualo, del programma francese per l’Africa).








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