Australia: per i vescovi i migranti sono una questione umanitaria, non solo politica
“La questione più importante deve essere l’umanità dei migranti che fuggono dalle
persecuzioni, piuttosto che la politica”: lo afferma l’Ufficio per i migranti e i
rifugiati (Acmro) della Conferenza episcopale australiana. Diretto da padre Maurizio
Pettenà, l’Ufficio episcopale ha espresso la sua preoccupazione dopo che, sabato scorso,
un barcone con circa 200 migranti a bordo, è naufragato a largo delle coste indonesiane,
mentre tentava di raggiungere l’isola australiana di Christmas. “È necessario riflettere
su cosa possiamo fare per proteggere le persone in necessità – ribadisce padre Pettenà
in una nota pubblicata oggi – In Australia c’è un grande bisogno di aumentare l’apporto
umanitario. È importante capire che le persone che rischiano la propria vita in mare
lo fanno perché vengono negate loro strade più sicure”. Ribadendo che “numerose soluzioni
sono state proposte e tutte dovrebbero essere esaminate”, l’Acmro sottolinea le difficoltà
di condividere al meglio le risorse dell’Australia, il che comporta “il fallimento
del sistema politico e sociale nell’abbracciare pienamente la portata della sofferenza
umana”. Poi, la Chiesa australiana riprende le parole pronunciate nei giorni scorsi
da mons. Silvano Maria Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU
di Ginevra: in occasione del 60.mo anniversario della Convenzione per i rifugiati
e del 50.mo della Convenzione sulla riduzione dell’apolidia, il presule ha ricordare
i 33 milioni di rifugiati presenti al mondo e gli sforzi che spesso i Paesi più poveri
fanno per accoglierli. Di qui, l’invito dell’Acmro a tutti i fedeli, affinché in questo
periodo natalizio “si contempli il mistero della Sacra Famiglia in cerca di un posto
dove far nascere Gesù”. (A cura di Isabella Piro)