2011-12-18 16:17:09

Sri Lanka. Una “legge anti-conversioni” minaccia i cristiani


C’è preoccupazione, in Sri Lanka, per la proposta di introdurre nell’ordinamento giuridico del Paese una legge anticonversioni, che proibisca ai cittadini di cambiare la propria fede, se non in casi specifici e con l’autorizzazione di un magistrato. A proporre la norma è il movimento ultranazionalista, singalese e buddista, “Jathika Hela Urumaya” (JHU), che – riferisce Fides - ha fatto della proposta uno strumento di ascesa politica. Nei giorni scorsi il partito avrebbe rinnovato la sua campagna che vede nelle altre religioni “una contaminazione per il Paese”, invitando il governo a reintrodurre il divieto della conversione. Ma a preoccupare i cristiani dello Sri Lanka è anche l’atteggiamento del Ministero degli Affari religiosi che ha deciso di chiudere le “chiese non autorizzate” e di negarne la registrazione ufficiale, come di rifiutare la licenza edilizia - anche per edifici civili, non adibiti al culto - se il richiedente è un individuo o un'organizzazione cristiana. Al riguardo – spiega ancora Fides - il Ministero ha diffuso nel settembre scorso una circolare in cui si specifica che “la costruzione o il mantenimento dei luoghi di culto deve avere una preventiva approvazione del Ministero”. Nel Paese sarebbero soprattutto le chiese cristiane evangeliche, costrette a chiudere le proprie chiese, a subire la pressione dei movimenti nazionalisti buddisti ad affrontare la maggiore pressione nella società. (C.D.L.)







All the contents on this site are copyrighted ©.