Pakistan: le donne principali vittime delle violenze talebane nelle aree tribali
Nelle aree tribali del Pakistan, le donne sono vittime di abusi, stupri, mutilazioni
e altre violenze da parte dei talebani. Nella maggioranza dei casi, i crimini restano
impuniti. Lo denuncia l'organizzazione per i diritti umani "Khwendo Kor" ("La casa
delle sorelle" in pashtun), nel rapporto intitolato “Impatto della crisi su
donne e ragazze nella Fata”. Il documento, scritto con il sostegno di gruppi femminili
delle Nazioni Unite, racchiude storie di quotidiana violenza nelle Fata, le aree tribali
di amministrazione federale, nel nordovest del Pakistan, lungo il confine con l’Afghanistan.
La zona è controllata dai talebani, cui il governo centrale di Islamabad ha concesso
ampi poteri – fra cui l’introduzione della legge islamica, la sharia – pur
di raggiungere una tregua con i fondamentalisti. Dalla fine della guerra fra esercito
e miliziani, le donne sono i soggetti più colpiti dalle violenze estremiste: in particolare,
le due categorie più a rischio sono le vedove e le ragazzine. A questo, riporta AsiaNews,
si aggiungono un calo progressivo dell’influenza delle donne nella società pakistana
e l’impossibilità di far valere i loro diritti. Attivisti e intellettuali cristiani
e musulmani hanno chiesto al governo e alla comunità internazionale di intervenire
a tutela dei diritti delle donne, arginando la progressiva “islamizzazione” del Pakistan.
Il vicario generale della diocesi di Faisalabad collega queste violenze al disegno
di legge governativo, in via di approvazione, che mira a “punire le pratiche contro
le donne”. “È un tentativo di resistenza - precisa padre Khalid Rasheed Asi - per
far capire al governo che i talebani non accetteranno leggi favorevoli alle donne
nella Fata”. (G.C.)