Messico. Messa nella Basilica di Guadalupe per la pace e la fine delle violenze
L'arcivescovo di Città del Messico, il cardinale Norberto Rivera, ha confermato per
domenica prossima la preparazione di una solenne Celebrazione eucaristica presso il
Santuario della Madonna di Guadalupe, per "elevare una preghiera dell'intero Paese
contro la violenza delinquenziale", che corrode le "radici più profonde del tessuto
nazionale, provocando danni materiali ingenti e soprattutto tanti lutti e dolori".
Si tratta di un Triduo di preghiera che si concluderà martedì 20, ha spiegato mons.
Carlos Briseño, uno dei vescovi ausiliari della capitale messicana. Ieri il cardinale
Rivera aveva detto di attendere una risposta dal presidente del Messico Felipe Calderón,
al quale aveva indirizzato, insieme con mons. Carlos Aguiar, presidente dell'episcopato
e mons. Enrique Glennie, rettore del santuario, un invito speciale "in quanto cittadino".
Il medesimo invito era stato inviato dal porporato alla “first lady” Margarita Zavala
e ad altre alte autorità dello Stato. E la risposta è arrivata relativamente presto.
Il portavoce dell'arcidiocesi padre Hugo Valdemar ha confermato nelle ultime ore che
il presidente ha accettato l'invito e dunque prenderà parte alla Santa Messa per la
pace insieme con la sua famiglia, in qualità di "cittadino cattolico". Lo stesso Capo
dello Stato ha commentato, anticipando possibili critiche da parte dei gruppi laicisti:
"Nulla di strano per me. E' una cosa che faccio ogni domenica andando a Messa alla
parrocchia di Sant'Agostino o di Sant'Ignazio di Polanco". Il cardinale Rivera, ribadendo
che la Messa sarà un'occasione per "chiedere la pace, la conversione dei criminali
e la fine di ogni violenza", ha informato che la liturgia eucaristica comincerà domenica
alle 9.00 e che vi parteciperanno numerosi vescovi del Paese, oltre al nunzio apostolico
mons. Christophe Pierre. Lunedì e martedì, sempre nella basilica della Madonna di
Guadalupe, si svolgeranno numerosi momenti di preghiera e l'ultimo giorno ci sarà
la Preghiera ecumenica, alla quale prenderanno parte la totalità delle confessioni
religiose più importanti del Messico, colpite e allarmate, come l'intero Paese e la
comunità internazionale, dalle conseguenze di una "guerra non dichiarata" del narcotraffico
contro lo Stato messicano, che ha causato già oltre 50mila morti. (A cura di Luis
Badilla)