Libia: più di 125 mila gli irregolari ancora armati e suddivisi in milizie
In Libia ci sono più di 125 mila combattenti irregolari armati. Lo afferma un rapporto
dell’International Crisis Group (Icg), che lancia l’allarme sulla presenza nel Paese
di centinaia di milizie che controllano varie parti del territorio. Negli ultimi giorni,
sono stati segnalati scontri tra alcune milizie in diverse aree del Paese. Secondo
il rapporto è difficile fare una stima precisa del loro numero. L’Icg sottolinea che
“questi gruppi non si considerano al servizio di un’autorità centrale; hanno procedure
separate per registrare i membri e le armi; arrestano e detengono persone sospette;
si scontrano di continuo tra loro”. Questa situazione, riferisce l’agenzia Fides,
deriva da come si è strutturata la rivolta contro Gheddafi: una ribellione decentralizzata
guidata dalle diverse tribù e clan locali. Inoltre, l’Autorità nazionale di transizione
fa fatica ad imporsi su questi gruppi che controllano i loro territori. L’Icg suggerisce
all'Autorità nazionale di transizione di rafforzare la legittimità delle istituzioni
centrali, assicurando maggiore trasparenza nel processo decisionale, nonché di avviare
programmi di disarmo, smobilitazione e reintegrazione dei combattenti in stretto coordinamento
con le milizie e i consigli locali e di coinvolgere in tali programmi i leader civili
e religiosi. (G.C.)