2011-12-17 15:13:46

Decine di vittime in Egitto e Siria nell'anniversario della primavera araba


Nel primo anniversario dell’inizio della primavera araba, in Egitto e Siria si registra una nuova escalation delle violenze. A Il Cairo, nelle ultime 24 ore, almeno 14 persone hanno perso la vita, e circa 500 sono rimaste ferite, negli scontri tra manifestanti e polizia. Proteste sfociate nel sangue anche in Siria: 19 civili sono stati uccisi dalle truppe lealiste. Marco Guerra:RealAudioMP3

L’escalation delle violenze innescata ieri con la rimozione dei sit-in antigovernativi davanti le sedi del potere al Il Cairo è ripresa questa mattina con gli scontri a piazza Tahrir che hanno provocato almeno 6 vittime tra i manifestanti. Secondo le prime ricostruzioni i militari hanno caricato la folla di contestatori dopo che in un edificio si è sviluppato un incendio per cause non chiarite. I soldati hanno inoltre sequestrato diverse apparecchiature televisive, fatto allontanare le ambulanze raccolte nei pressi della piazza e arrestato almeno tre medici, dopo aver dato fuoco a improvvisate strutture sanitarie. “Chi ha sbagliato deve pagare”, ha detto il neo premier Ganzouri in conferenza stampa. Il primo ministro si è però dissociato dai manifestanti aggiungendo che gli ultimi scontri “non fanno parte della rivoluzione, ma sono un attacco ad essa” mosso da infiltrati che non vogliono la pace in Egitto. Tuttavia, tre componenti del Consiglio Consultivo nominato dai militari per collaborare con il nuovo governo si sono dimessi per protesta contro l'azione di forza. E si acuisce il livello dello scontro anche in Siria, dove almeno 15 civili hanno perso la vita nel corso dell’ennesimo venerdì di proteste antigovernative, caratterizzato dalla massiccia manifestazione di Homs che ha visto la partecipazione di circa duecentomila dimostranti. Stamane altre 4 vittime vengono segnalate nel nord est del Paese a seguito di alcuni rastrellamenti. Intanto continua il pressing della Lega Araba per convincere il presidente Assad ad accettare una missione di osservatori. Oggi una delegazione irachena è giunta a Damasco per discutere il piano di pace proposto dall’organismo pan-arabo.








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