Decine di vittime in Egitto e Siria nell'anniversario della primavera araba
Nel primo anniversario dell’inizio della primavera araba, in Egitto e Siria si registra
una nuova escalation delle violenze. A Il Cairo, nelle ultime 24 ore, almeno 14 persone
hanno perso la vita, e circa 500 sono rimaste ferite, negli scontri tra manifestanti
e polizia. Proteste sfociate nel sangue anche in Siria: 19 civili sono stati uccisi
dalle truppe lealiste. Marco Guerra:
L’escalation
delle violenze innescata ieri con la rimozione dei sit-in antigovernativi davanti
le sedi del potere al Il Cairo è ripresa questa mattina con gli scontri a piazza Tahrir
che hanno provocato almeno 6 vittime tra i manifestanti. Secondo le prime ricostruzioni
i militari hanno caricato la folla di contestatori dopo che in un edificio si è sviluppato
un incendio per cause non chiarite. I soldati hanno inoltre sequestrato diverse apparecchiature
televisive, fatto allontanare le ambulanze raccolte nei pressi della piazza e arrestato
almeno tre medici, dopo aver dato fuoco a improvvisate strutture sanitarie. “Chi ha
sbagliato deve pagare”, ha detto il neo premier Ganzouri in conferenza stampa. Il
primo ministro si è però dissociato dai manifestanti aggiungendo che gli ultimi scontri
“non fanno parte della rivoluzione, ma sono un attacco ad essa” mosso da infiltrati
che non vogliono la pace in Egitto. Tuttavia, tre componenti del Consiglio Consultivo
nominato dai militari per collaborare con il nuovo governo si sono dimessi per protesta
contro l'azione di forza. E si acuisce il livello dello scontro anche in Siria, dove
almeno 15 civili hanno perso la vita nel corso dell’ennesimo venerdì di proteste antigovernative,
caratterizzato dalla massiccia manifestazione di Homs che ha visto la partecipazione
di circa duecentomila dimostranti. Stamane altre 4 vittime vengono segnalate nel nord
est del Paese a seguito di alcuni rastrellamenti. Intanto continua il pressing della
Lega Araba per convincere il presidente Assad ad accettare una missione di osservatori.
Oggi una delegazione irachena è giunta a Damasco per discutere il piano di pace proposto
dall’organismo pan-arabo.
Libia, Onu revoca sanzioni Il Consiglio
di Sicurezza delle Nazioni Unite ha revocato le sanzioni imposte alla Banca centrale
della Libia e allo stesso tempo gli Stati Uniti hanno fatto altrettanto, consentendo
così al nuovo governo di Tripoli di superare una perdurante crisi di liquidità. Il
segretario alla Difesa Usa, Leon Panetta, è tra l’altro arrivato oggi a Tripoli per
la prima visita in Libia di un capo del Pentagono. Con i leader del Paese nordafricano,
discuterà delle necessità per la sicurezza nel dopo-Gheddafi.
Kazakistan,
stato d’emergenza dopo gli scontri tra polizia e lavoratori Il presidente kazako,
Nursultan Nazarbaiev, ha proclamato da oggi al 5 gennaio prossimo lo stato di emergenza
e il coprifuoco nella città petrolifera occidentale di Zhanaozen, dove ieri dieci
persone sono morte e una settantina sono rimaste ferite in scontri tra la polizia
e lavoratori del settore estrattivo. Il decreto vieta scioperi e pubbliche proteste
e restringe la libertà di movimento intorno Zhanaozen. Ieri, in coincidenza con il
20.mo anniversario dell'indipendenza del Paese, erano scesi in piazza centinaia di
lavoratori per ricordare i sette mesi di scioperi e proteste per avere migliori condizioni
di lavoro e salari più alti.
Liberato cooperante italiano rapito in Sudan E'
rientrato in Italia e al momento è a Roma Francesco Azzarà, il volontario di Emergency
rapito nella regione sudanese del Darfur e liberato ieri dopo 124 giorni di prigionia.
Sarà oggi a disposizione delle autorità italiane e a breve è atteso nel suo Paese,
Motta San Giovanni, in Calabria.
Congo, Kabila proclamato vincitore delle
presidenziali Il presidente uscente della Repubblica democratica del Congo,
Joseph Kabila, è stato proclamato vincitore delle elezioni presidenziali tenutesi
il 28 novembre scorso. Ieri la Corte suprema di giustizia ha annunciato la sua vittoria
con il 48% dei consensi. Il suo principale sfidante, Etienne Tshiseke, 78 anni, che
ha ottenuto il 32,33% dei consensi, ha annunciato nuove manifestazioni di protesta.
Argentina,
limitata la proprietà straniera delle terre Limitare la proprietà straniera
delle terre a mille ettari a persona, sia fisica che giuridica. È quanto prevede la
proposta di legge approvata dalla Camera dei deputati argentina. La norma si appresta
ora ad incassare l'ok dei senatori. La legge,voluta dal governo di de Kirchner, prevede
la creazione di un Registro unico nazionale delle Terre agricole per capire quanti
dei 206 milioni di ettari del territorio siano in mano straniera. La legge non avrà
effetto retroattivo.
Russia entra nel Wto Da ieri la Russia è membro
del Wto, Organizzazione Mondiale del Commercio. L’ingresso è stato approvato ieri
a Ginevra dopo 18 anni di negoziati. Il presidente americano Obama ha chiamato il
suo omologo Medvedev per congratularsi del successo ottenuto.
Kosovo, sbloccati
gli aiuti russi alla comunità serba Dopo tre giorni di trattative, è entrato
nel Kosovo il convoglio di aiuti umanitari russi destinati alla popolazione serba,
bloccato da martedì lungo la frontiera contesa. Gli automezzi hanno attraversato il
valico di Jarinje scortati dall’Eulex, la missione civile dell’Unione europea e dai
peace-keeper della Nato.
Italia manovra Dopo il via libera della
Camera, la manovra 'salva-Italia' approda al Senato dove, sarà approvata prima di
Natale. Il decreto è già stato depositato a Palazzo Madama e da lunedì sarà all'esame
delle commissioni Bilancio e Finanze congiunte. Quattro i capitoli centrali del provvedimento
così come è stato modificato dalla Camera: la riforma del sistema previdenziale, che
introduce il contributivo per tutti e l'innalzamento dell'età pensionabile; il pacchetto
fiscale con il ritorno della tassa sulla prima casa; il capitolo sviluppo con gli
sgravi Irap per le imprese e i tagli ai costi della politica e della pubblica amministrazione.
(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 351