Le truppe Usa lasciano l'Iraq. Mons Warduni: il nostro Paese, campo di sofferenza
e ingiustizia
Ammainata la bandiera di guerra, gli ultimi soldati americani rimasti in Iraq, circa
4000, stanno per lasciare il Paese. Con una sobria cerimonia all’aeroporto internazionale
di Baghdad, è stata ufficializzata ieri la fine di una presenza durata quasi 9 anni:
in questo periodo hanno perso la vita oltre 4500 militari americani e circa 150 mila
iracheni, fra soldati dell’ex regime di Saddam Hussein, guerriglieri, terroristi e
civili. Ma quale Paese stanno per lasciare i soldati statunitensi? Amedeo Lomonaco
lo ha chiesto mons. Shlemon Warduni, vicario patriarcale caldeo di Baghdad:
R. - Lasciano
un Paese liberato dalla dittatura, ma che ha sofferto molto; lasciano un Paese che
ha perso tanti uomini, tanti bambini e tante donne; lasciano un Paese che ha visto
molti emigrare a causa dell’insicurezza e della mancanza della pace; lasciano un Paese
ricchissimo, ma che in pratica è poverissimo, perché mancano molte infrastrutture,
l’elettricità e tante altre cose…
D. - Un Paese ricchissimo di risorse,
ma ancora diviso e lacerato da continue violenze. Ci sono comunque le basi, dopo il
ritiro definitivo delle truppe americane, per una vera e autentica riconciliazione?
R.
- Questo dipenderà dai politici, dipenderà da coloro che vogliono ricostruire la nazione;
e dipenderà tanto anche dalla buona volontà dei cittadini che vogliono veramente ricostruire
il proprio Paese. Questo è quello che noi speriamo: noi abbiamo veramente questa speranza,
come figli della speranza. Questo è quello che chiediamo a Gesù Bambino, che è venuto
per costruire l’uomo, per salvare l’uomo. Che il Signore Misericordioso ci dia questa
grazia, almeno per i bambini, per i vecchi, per i malati, per tutto il popolo iracheno
che ha sofferto. Speriamo che ci sarà la gioia della liberazione.
D.
- Un popolo che ha sofferto tanto: sono almeno 150 mila gli iracheni morti in seguito
al conflitto...
R. - Questa nazione ha sofferto e soffre: l'Iraq è stato
veramente un campo della sofferenza, dell’ingiustizia; un Paese in cui è mancata la
pace. Questa nazione ha veramente bisogno di tutto! (mg)