Vertice Ue-Russia a Bruxelles, in agenda il contestato voto russo del 4 dicembre
I contestati dati delle elezioni legislative in Russia dello scorso 4 dicembre continuano
ad essere in primo piano sia a Mosca che all’estero. Oggi, sono stati al centro della
diretta tv dell’incontro del premier Putin con i cittadini, ma saranno la prima voce
in agenda anche a Bruxelles dove oggi va in scena il delicatissimo vertice Ue-Russia.
Il servizio è di Salvatore Sabatino:
Sì alle proteste
nel rispetto della legge, sì al disaccordo con l'operato del potere, ma no al coinvolgimento
''nello schema della destabilizzazione della società'', come accaduto con la "rivoluzione
arancione" in Ucraina. Parola di Vladimir Putin, che questa mattina, nella tradizionale
diretta tv con i cittadini, quella che si svolge ogni fine anno, è stato subissato
di domande sulla contestata tornata elettorale del 4 dicembre scorso. Il premier si
è detto convinto che i risultati usciti dalle urne sono indiscutibili, riflettono
la realtà del Paese e che è rimasto colpito positivamente dalla protesta dei giovani.
Seppure sul coinvolgimento di Stati esteri nelle sommosse non ha dubbi: ''C'è chi
vuole mettere in disparte la Russia – ha detto - per impedirle di dominare nel mondo''.
Poi, un attacco diretto agli Stati Uniti, che sarebbero dietro la morte di Gheddafi,
ed in particolare al senatore John McCain, accusato di avere la mani sporche di sangue
per l'uccisione di civili nella guerra in Vietnam. Non è mancato, inoltre, un riferimento
alle presidenziali di marzo, per le quali ha invitato i connazionali a votare, e all’oligarca
Mikhail Prokhorov che lo sfiderà per la corsa al Cremlino, definito “un concorrente
forte”. Nessun accenno, invece, al vertice Ue-Russia, che inizia oggi a Bruxelles.
Un incontro che parte in uno stato di tensione, perché alla vigilia il Parlamento
di Strasburgo ha chiesto, in una risoluzione, nuove elezioni in Russia e un'indagine
immediata su tutte le segnalazioni di frodi e intimidazioni avvenute il 4 dicembre,
durante il voto. L’Europarlamento, inoltre, si è apertamente schierato a sostegno
delle manifestazioni di protesta in corso nel Paese, definendole espressione della
volontà popolare.
Banca Centrale Europea Nuovo monito della Banca
Centrale Europea ai Paesi del Vecchio continente: i governi devono “correggere i disavanzi
eccessivi e puntare al pareggio di bilancio”. Inoltre, le tensioni sui mercati non
aiutano la crescita che è in calo nel quarto trimestre. Per questo - secondo l’istituto
di Francoforte - servono riforme audaci sul fronte del lavoro e delle liberalizzazioni.
In mattinata, inoltre, Eurostat ha diffuso i nuovi dati sull’inflazione nell’area
Euro a novembre. La voce è stabile al 3 per cento rispetto al mese di ottobre.
Fmi Via
libera dal Fondo monetario internazionale al versamento da 3,9 miliardi di Euro a
favore dell’Irlanda. Si tratta della quinta tranche del prestito da 85 miliardi accordato
nel dicembre 2010 nell’ambito di un piano di salvataggio concordato con Dublino.
Iraq Gli
Usa hanno ufficialmente concluso la loro missione militare in Iraq iniziata con l’invasione
del 2003. Oggi a Bagdad una cerimonia ha sancito l’ammaina bandiera statunitense,
alla presenza del segretario alla Difesa, Leon Panetta, il quale ha detto che i due
Paesi resteranno amici e partner. L’accordo tra Washington e Baghdad, firmato nel
2008, prevede che il ritiro venga completato entro la fine di questo mese di dicembre.
Italia-Libia L’Italia
continuerà sostenere la Libia. Così il premier Monti che, oggi a Roma, ha incontrato
il leader del Consiglio Nazionale Transitorio libico, Jalil. Assicurato lo scongelamento
dei fondi libici per 600 milioni di Euro e l’assistenza nel settore della sicurezza
e delle infrastrutture. I due leader, inoltre, hanno concordato di riattivare il Trattato
di amicizia Italo-libico firmato nel 2008 e sospeso durante il conflitto che ha portato
alla caduta di Gheddafi.
Francia - Turchia La Turchia è pronta a
richiamare il suo ambasciatore a Parigi se l'Assemblea Nazionale francese voterà a
favore della proposta di legge che in pratica riconosce il genocidio degli armeni
del 1915. E’ quanto affermato il portavoce dell’ambasciata turca in Francia in vista
del voto in programma nei prossimi giorni.
Francia - Chirac Ha creato
posti di lavoro fittizi per pagare persone che lavoravano per il suo partito. Succede
in Francia e il protagonista della vicenda è l’ex presidente Chirac. Oggi un tribunale
lo ha dichiarato colpevole di "appropriazione indebita" e "abuso di fiducia". La vicenda
risale agli anni novanta quando era sindaco di Parigi. E’ stato condannato a due anni
con la condizionale.
Repubblica democratica del Congo Le elezioni
presidenziali nella Repubblica democratica del Congo sono state “gravemente viziate
da irregolarità”. Lo ha affermato l'ambasciatore statunitense a Kinshasa. Gli Stati
Uniti chiedono inoltre alle “autorità congolesi coinvolte” di esaminare le accuse
di irregolarità “con la massima apertura e trasparenza”. Nei giorni scorsi anche la
Ue e aveva denunciato anomalie.
Costa d’Avorio In Costa d'Avorio
attesi, a breve, i risultati ufficiali delle elezioni legislative di domenica scorsa,
boicottate dai sostenitori del deposto presidente Laurent Gbagbo. Mancando avversari
di peso, il partito del presidente Alassane Oauattara è destinato ad ottenere la maggioranza
dei seggi parlamentari. Il servizio di Giovanni Cossu:
Strada libera
per il partito del presidente Ouattara. Con circa il 90 per cento dei voti scrutinati,
la Commissione elettorale ha annunciato che l’Unione dei Repubblicani ha finora ottenuto
123 seggi su 255. Solo cinque in meno della maggioranza assoluta. Gli alleati di coalizione
del Partito Democratico hanno invece ottenuto 93 seggi. Si apre uno scenario dove
la formazione del Capo dello Stato potrà governare senza una vera opposizione parlamentare.
Infatti, il voto di domenica scorsa è stato segnato dal boicottaggio del Fronte popolare
ivoriano. Il partito di Laurent Gabgbo ha preso questa decisione dopo il trasferimento
a novembre del loro leader alla corte penale internazionale dell’Aja. L’ex presidente
è accusato, tra l’altro, di crimini contro l’umanità. Poco più di un anno fa, Gbagbo
si rifiutò di riconoscere la vittoria di Alassane Ouattara aprendo la strada ad una
guerra civile costata 3 mila morti e che si è conclusa solo ad aprile scorso. Queste
elezioni possono rappresentare una sfida per rafforzare la democrazia in un Paese
segnato da anni di violenze. Anche se negli ultimi mesi non si sono registrati disordini
rilevanti, la Costa d’Avorio resta divisa tra un Nord fedele a Ouattara e un Sud che
simpatizza per Gbagbo.
Egitto Seconda tornata delle elezioni
legislative in Egitto. Ieri grande affluenza alle urne mentre oggi si registra un
netto calo. Probabile la riconferma del partito Giustizia e Libertà dei "Fratelli
musulmani" e dei salafiti di Al Nour. Infatti, tra i nove distretti nei quali si vota
è alta la concentrazione di famiglie legate all’Islam. Inoltre, in queste regioni
l'organizzazione ha sviluppato un forte proselitismo attraverso opere caritatevoli
e assistenziali.
Polisario-Niger Il Fronte Polisario ha arrestato
alcuni individui sospettati di essere coinvolti nel rapimento della cooperante italiana
Rossella Urru e di due suoi colleghi spagnoli avvenuto nelle scorse settimane nell’Ovest
dell’Algeria. In mattinata le autorità della Nigeria hanno reso noto il sequestro
lampo di un tecnico di nazionalità italiana. L’uomo è stato rapito il nove dicembre
e rilasciato il giorno dopo. (Panoramica interazionale a cura di Eugenio Bonanata
e Giovanni Cossu)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LV no. 349