Roma: il ricordo del sacerdote coreano Tai-suk, apostolo dei malati in Sud Sudan
Ha speso la sua vita al fianco degli ultimi, dedicandosi in particolare ai giovani
e ai lebbrosi. Scomparso più di un anno fa all’età di 48 anni, padre John Lee Tai-suk,
salesiano coreano, sarà ricordato oggi pomeriggio con il film-documentario “Non piangere
per me, Sudan”, che verrà proiettato alle 17.30 a Roma nella Sala Pio X, in via della
Conciliazione 5. A promuovere l’evento l’Ambasciata della Repubblica di Corea presso
la Santa Sede che vuole rendere omaggio al coraggioso sacerdote, al quale il governo
coreano ha dedicato un premio da conferire a quanti si distinguono per attività caritatevoli
in Africa. L’atteggiamento che dobbiamo avere quando aiutiamo gli altri è stare attenti
ai loro bisogni ed essere pronti a dare l’aiuto necessario, diceva padre John Lee
Tai-suk - medico che ha scoperto la vocazione sacerdotale tra i salesiani – che dopo
gli studi di teologia ha offerto una testimonianza di carità esemplare come missionario
nel Sud-Sudan. A Tonj, piccolo villaggio del Paese africano, il religioso ha trascorso
9 anni, lasciando emergere il suo eroico spirito evangelico soprattutto al fianco
degli adolescenti e dei malati. Per assistere poveri, sofferenti e lebbrosi è riuscito
ad allestire un dispensario e con i giovani ha coltivato il suo talento musicale fino
a formare un gruppo di ottoni, affermatosi con gli anni in tutto il Sud Sudan. Il
toccante film-documentario sulla sua vita che viene presentato a Roma - proiettato
già in Corea nelle sale cinematografiche e dalla Kbs, la rete televisiva più diffusa
nel Paese - ne fa conoscere le sue doti di medico e sacerdote, oltreché di docente
particolarmente attivo. Padre John Lee Tai-suk si è spento a causa di un tumore a
soli 48 anni, ma la sua vita di fede e il suo servizio vissuto con cuore gioioso hanno
lasciato una forte impronta sia in Corea che nella missione sudanese, dove è ancora
viva la sua testimonianza dell’amore di Dio per ogni creatura e la sua devozione a
Maria Ausiliatrice, scelta da don Bosco come maestra e madre della congregazione da
lui stesso fondata. (A cura di Tiziana Campisi)