Pakistan: i cristiani chiedono di annullare una manifestazione politica nel giorno
di Natale
I cristiani pakistani chiedono alle autorità politiche di Karachi di rimandare una
manifestazione politica annunciata per il giorno di Natale dal partito “Pakistan Tehreek-e-Insaaf”.
Il partito, astro nascente sulla scena politica pakistana, è presieduto da Imran Khan,
ex giocatore di cricket dedicatosi alla politica, che promette di essere “il volto
nuovo” della politica pakistana alle prossime elezioni. Secondo alcuni osservatori,
Khan potrebbe anche rappresentare “una speranza per le minoranze religiose”, dato
che si ispira a valori di laicità e tolleranza, ma “l’esordio non è certo buono, se
vuole tenere il primo grande raduno il giorno di Natale, senza alcun rispetto per
i cristiani”, commenta all'agenzia Fides Haroon Barkat Masih, direttore della “Masihi
Foundation”, associazione che tutela i diritti dei cristiani in Pakistan. I fedeli
si sono mobilitati: Saleem Khursheed Khokhar, membro dell'Assemblea provinciale del
Sindh, e presidente della “All Pakistan Minorities Alliance” (Apma) in Sindh, ha presentato
una lettera ufficiale alle autorità civili, chiedendo il rinvio della manifestazione.
Il raduno è previsto presso il Quaid-e-Azam Mazaar, luogo memoriale di Ali Jinnah,
il “padre della patria”, nel giorno considerato la sua nascita, il 25 dicembre. Secondo
Haroon Barkat Masih, “anche sulla data di nascita di Jinnha vi sono dubbi. Fonti attendibili
dicono che sia nato in ottobre. Poi, circa 40 anni fa, il governo, per giustificare
la concessione del giorno di Natale come festa pubblica, ha detto che quello era il
giorno in cui è nato Jinnah”. Nell’area della manifestazione, nota la lettera inviata
dall’Apma, vi sono diverse chiese e luoghi di culto di confessioni diverse, come Chiesa
cattolica, Chiesa del Pakistan, Chiesa Pentecostale, Esercito della Salvezza, Chiesa
Battista, Metodista, Anglicana, Presbiteriana. Si prevede, dunque, l’afflusso di migliaia
di credenti. Il raduno sarebbe un grave impedimento per tutti i fedeli cristiani,
che avrebbero gravi difficoltà a frequentare le chiese nel giorno di Natale, vedendo
limitato un loro sacrosanto diritto. (R.P.)