2011-12-15 14:29:29

Il mondo delle sette al centro di un libro di Mara Macrì


Un vero e proprio manuale per districarsi nel complesso mondo delle sette. E’ il volume “Nella tela del ragno” (Herald Editore) della giornalista e saggista Mara Macrì, presentato ieri a Roma. Un’occasione per soffermarsi sul fenomeno spesso sottovalutato di false organizzazioni mistiche e spirituali, che rischiano di plagiare le menti più vulnerabili e indifese. Il servizio di Michele Raviart:RealAudioMP3

Un bisogno che nasce da una carenza affettiva, da un disagio spirituale. Si cerca una risposta facile alle difficoltà della vita contemporanea e si finisce in una spirale di coercizione psicologica, che annichilisce la volontà e distrugge i legami con la famiglia e gli affetti più cari. Questa è la realtà che subisce chi entra a contatto con il variegato mondo delle sette, oggetto dello studio del volume di Mara Macrì. Un fenomeno diffuso e sottovalutato. Il commento di Gino Saladini, medico legale e criminologo:

“Nell’assenza, pressoché totale, oggi, di punti di riferimento per i giovani, le sette offrono un falso approdo di tipo sacro, un falso approdo, non soltanto di tipo religioso, ma anche di accettazione globale della persona. La prima fase è questa “love bomb”, cioè una bomba d’amore, una bomba d’affetto, che circonda queste persone e che poi, invece, pian piano diventa una manipolazione assoluta e la perdita della propria autonomia”.

Ci si avvicina alle sette in maniera del tutto volontaria, magari accedendo a un semplice corso di formazione, rigorosamente a pagamento. Con il passare del tempo la setta diviene sempre più esigente col nuovo adepto, chiedendo sempre più denaro e sostituendosi ai gruppi di riferimento tradizionali. Ma a chi si rivolgono le sette? Vincenzo Mastronardi, professore di Psicopatologia forense all’Università La Sapienza di Roma:

“Persone giovani, ma a volte anche meno giovani, sino ad una media di 35, 37 anni, che hanno necessità di chiedere aiuto a qualcuno, per particolari ‘defaillance’ esistenziali, per particolari delusioni affettive: in quel momento di vuoto di potere - logico, critico, analitico – hanno la necessità di aderire a qualcuno; si tratta poi di un incontro perverso con megalomani carismatici che, con strategie di persuasione particolarmente incisive, riescono quindi ad approfittare di un momento di maggiore labilità”.

Un leader carismatico che guida sedicenti comunità di ritiro spirituale di ispirazione new age, o più raramente, di matrice satanista e occulta. Un “eletto” autoproclamato, che impone il proprio pensiero su tutti gli adepti. Mara Macrì, autrice del volume:

“La possibilità di pensare autonomamente, di parlare autonomamente, di poter esprimere un pensiero libero, nelle sette coercitive, in genere, non è possibile: il mondo dell’informazione viene quasi sempre censurato, perché comunque il mondo esterno è cattivo e qui bisogna rimanere all’interno proprio per dare la possibilità a questi neofiti, membri, adepti, di vivere in una sorta di mondo migliore, che è il loro”.

Le sette sono organizzazioni multiformi, difficilmente monitorabili nell’era di Internet, e dalle quali è difficile uscire senza l’adeguato sostegno psicologico. Tra le difficoltà oggettive per arginare il fenomeno, l’impossibilità per le forze dell’ordine di agire d’ufficio, vista l’adesione volontaria alla setta. L'opinione di Maria Carla Bocchino, dirigente del servizio centrale operativo della Polizia di Stato:

“Chi accede, accede in modo assolutamente volontario, e se dopo continua a stare lì vuol dire che ci crede. Come si fa a prendere una persona, che non si rende conto, che sta cadendo nel baratro assieme ai suoi, se non altro dal punto di vista economico, come si fa a dirle: ‘devi denunciare?’ Non se ne accorge. Probabilmente l’unico sistema è un sistema educativo - sia familiare che istruttivo o scolastico – e sviluppare sempre uno spirito e un senso critico”.







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