2011-12-14 14:26:21

Italia. Manovra verso la fiducia tra le contestazioni della Lega. Andrea Olivero: correttivi insufficienti


Al via l'esame della manovra, licenziata dalle Commissioni bilancio e finanze nella seduta notturna di ieri. E al Senato questa mattina è andata in scena la dura contestazione del Carroccio contro Monti. Il voto sulla pregiudiziale di costituzionalità nel pomeriggio. La richiesta del voto di fiducia, ormai scontato, sarà questa sera, o al massimo domani mattina. Il servizio è di Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

Il presidente del Consiglio Monti, doveva riferire del vertice UE dell’8 e 9 dicembre scorsi, ma non è stata impresa facile, perché la Lega non ha dato tregua. Una contestazione durissima, con cartelli contro la manovra, ma anche con urla ed interruzioni, tanto da costringere il presidente del Senato Schifani a sospendere la seduta, definendo quanto accaduto “una sceneggiata mortificante per il Parlamento". Poi la ripresa dei lavori, con il presidente del Consiglio nuovamente interrotto dalle intemperanze del Carroccio. Un discorso, comunque, il suo, con un immancabile richiamo alla manovra; partendo dal monito dei cartelli esposti dalla Lega (basta tasse) ha annunciato l'apertura dell'Italia, in sede europea, alla tassa sulle transazioni finanziarie. Poi una critica al risultato del Consiglio europeo; "non è stato per ora all'altezza delle nostre aspettative - ha riferito – ma è stato abbastanza significativo", in particolare sul tema degli Eurobond che verrà inserito nel rapporto che Van Rompuy, Barroso e Juncker presenteranno entro il 31 marzo, e sul rafforzamento dell'operatività del fondo salva-Stati. Ieri sera, inoltre, il premier aveva presentato la manovra correttiva dei conti pubblici, alle Commissioni bilancio e finanze di Montecitorio. Un pacchetto di emendamenti che prevede detrazioni per la nuova Imu sulla prima casa fino ad un massimo di 400 euro in base al numero dei figli, un contributo di solidarietà del 15% per le indennità pensionistiche oltre i 200 mila euro, un’imposta sui capitali scudati. Per quanto riguarda le Province, invece, decadranno a scadenza naturale ed il taglio degli stipendi ai politici, verrà effettuato dalla Camera.

Per un commento sulla manovra economica, così come esce dagli emendamenti, Luca Collodi ha sentito il presidente delle Acli Andrea Olivero:RealAudioMP3

R. - Sicuramente è un poco più equa, mettiamola in questi termini. Ci sono elementi - la rivalutazione delle pensioni fino al triplo della minima e l’Ici con un’attenzione alle famiglie con figli - che ci dicono che qualcosa è stato fatto ... però è ancora poco rispetto all’attesa di chi voleva vedere totalmente esentati dai nuovi sacrifici coloro che già troppo stanno pagando la crisi economica.

D. - Che cosa si poteva fare in più, che i partiti non hanno fatto o non sono stati in grado di fare?

R. – Innanzitutto bisognava ripartire in maniera diversa il peso, andando a far sì che fossero quanti hanno più risorse economiche patrimoniali a contribuire al risanamento del Paese. In un momento di emergenza è necessario che siano soprattutto i ricchi, quanti hanno più risorse, a dare il loro contributo; così non è stato fatto ancora in maniera sufficiente. In questa maniera si poteva, probabilmente, andare ad escludere fino in fondo i ceti popolari dal pagare ulteriormente, ceti popolari fortemente impoveriti negli ultimi anni.

D. - La politica, a quanto pare, sembra ancora salva dai tagli. E' così oppure c’è un semplice rinvio per i prossimi mesi?

R. – No, è purtroppo così. Noi osserviamo ancora una volta che il mondo politico da solo non arriva ad autoriformarsi e che non coglie l’urgenza del momento. Forse sottovalutano quell’astio, quel malcontento sordo che sta crescendo all’interno del nostro Paese e che è pessimo da ogni punto di vista: porta sfiducia e porta anche a un disimpegno. Noi siamo convinti che sia necessario anche partire da gesti simbolici. La riduzione degli stipendi e delle pensioni dei parlamentari non è decisiva per i conti dello Stato però è decisiva per far sì che tutti si sentano corresponsabili e non soltanto tartassati.

D. – Voi avete analizzato l’umore dell’elettorato cattolico con una indagine che avete affidato ad Ipsos: che cosa è venuto fuori?

R. – E’ venuto fuori innanzitutto che c’è una difficoltà da parte dei cattolici, e dei cattolici praticanti in particolare, a ritrovarsi nello schema politico attuale. Dalla nascita del governo Monti, dobbiamo dire la verità, c’è anche una piccola ripresa di speranza; forse, appunto, l’attenzione di questi ministri, dello stesso presidente, a un parlare ai cittadini, avere un tono sobrio, ha aiutato un po’, ma c’è ancora troppa poca fiducia nei confronti dei partiti: non ci si sente rappresentati. C’è però anche un dato positivo: i cattolici praticanti hanno voglia nuovamente di impegnarsi e di appassionarsi alla politica. Questo potrebbe diventare un passaggio importante per quella ricostruzione necessaria, per quella costruzione di un percorso vero di rigenerazione, cioè di costruzione di una nuova generazione di persone impegnate in politica. (bf)







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