Slovacchia. I vescovi: l'Avvento come tempo di responsabilità e di aiuto concreto
Sembra che l’etica basata sull’abnegazione si sia estinta”. Con queste parole i vescovi
della Slovacchia si rivolgono ai fedeli nella loro lettera pastorale per l’Avvento.
Mons. Viliam Judak e mons. Marian Chovanec, della diocesi di Nitra, ricordano che
vent’anni fa ci trovavamo di fronte alla dittatura dell’ideologia comunista, quando
l’anima umana ufficialmente non esisteva e Dio era stato “cancellato”: “Il flusso
violento dell’ideologia di Stato è andato sostituito dal flusso non violento di uno
stile di vita consumistico. L’uomo non è più disposto a rinunciare ai propri benefici
per il più alto ideale del bene comune”. I vescovi puntano il dito contro le pratiche
di alcuni datori di lavoro irresponsabili, per cui un essere umano significa meno
di una merce e va trattato senza rispetto per la dignità umana. “Un comportamento
così insensibile attacca la famiglia, i figli e i giovani e disintegra i valori morali
della società”, affermano i rappresentanti della Chiesa slovacca, aggiungendo che
questa situazione si riflette nella recente crisi del sistema sanitario da cui “è
stato escluso un principio sociale”. I vescovi - riferisce l'agenzia Sir - mettono
in evidenza il particolarismo e il caos del sistema educativo, ricordando a coloro
che svolgono ruoli chiave nella vita politica, economica e sociale che “avere potere
significa responsabilità non soltanto nei confronti della legge ma anche nei confronti
del Creatore”. La lettera pastorale è indirizzata a tutti i fedeli con l’invito ad
accettare il rinnovamento, a rivolgersi a Dio, alla gente e ai loro bisogni concreti,
a rivalutare le aspettative per il futuro e a “misurare le cose e le azioni sulla
base della verità cristiana”. (R.P.)