Roma: il rabbino Sacks invita ebrei e cristiani a una nuova etica economica
“Se i leader politici d'Europa si riuniscono per cercare di salvare l'euro, e con
esso l’intero progetto di Unione europea, credo sia giunto il momento per i leader
religiosi di fare altrettanto”. A proporre una nuova forma di “partenariato” tra cattolici
ed ebrei per un’etica economica fondata sulle radici ebraico-cristiane, è stato ieri
sera il rabbino capo delle Congregazioni ebraiche unite del Commonwealth lord Jonathan
Sacks, che al termine di una lunga giornata di colloqui prima privato con il Papa
e poi con membri della Santa Sede, ha tenuto presso l’Università Gregoriana una conferenza
dal titolo “L’Europa ha perso la sua anima?”. “Il futuro politico, economico, culturale
dell'Europa – ha detto il rabbino -, ha una dimensione spirituale. Se perdiamo questa
dimensione, perderemo molto altro ancora. Per parafrasare un celebre testo cristiano:
Quale vantaggio avrà l'Europa se guadagnerà il mondo intero ma perde la sua anima?”.
Nella relazione - riferisce l'agenzia Sir - il rabbino ha parlato dei rapporti di
dialogo che si sono instaurati tra ebrei e cattolici con il Concilio Vaticano II ed
ha formulato la speranza circa “l'inizio di un nuovo capitolo nelle nostre relazioni.
Per mezzo secolo, gli ebrei e i cristiani si sono concentrati sulla via del dialogo
che io chiamo faccia a faccia. È giunto il momento di passare a una nuova fase, la
fase della partnership che io chiamo side-by-side, gli uni a fianco degli altri”.
Ed ha aggiunto: “Il compito che ci attende non è tra ebrei e cattolici ma tra ebrei
e cristiani da un lato, e le forze sempre più secolarizzanti e aggressive in Europa
dall'altra, che lavorano per ridicolizzare la nostra fede. Se l'Europa perde l’eredità
giudeo-cristiana che ha dato tanto alla sua identità storica ai più grandi successi
nella letteratura, arte, musica, educazione, politica, perderà la sua identità e la
sua grandezza. E non subito, ma prima di questo secolo, raggiungerà la sua fine. Quando
una civiltà perde la sua fede, perde il suo futuro. Quando scopre la sua fede, scopre
il suo futuro”. Nella sua articolata relazione, il rabbino ha parlato della crisi
economica attuale che sta attraversando l’Europa, andando a ricercare la sue radici
nell’ateismo scientifico “sordo alla musica della fede”, nel” materialismo riduttivo
e cieco al potere dello spirito dell’uomo”, alle “forme di finanza così complesse
da superare la comprensione stesse degli organismi incaricati della loro regolamentazione”.
In uno scenario simile quale può essere il contributo degli uomini di fede? “C'è una
frase significativa – ha detto Sacks - che usa spesso Benedetto XVI: minoranza creativa.
Se c'è una cosa che gli ebrei sanno è quella di essere una minoranza creativa. Quindi
la mia proposta è che gli ebrei e i cattolici dovrebbero cercare di essere minoranze
creative insieme”. (R.P.)