2011-12-13 14:36:23

Myanmar: stop alla guerra civile. Per i vescovi si avvicina il momento della pace


Il Presidente del Myanmar, Thein Sein, ha ordinato all’esercito di cessare gli attacchi contro i ribelli di etnia kachin, come comunicato dall’ufficio presidenziale. Secondo gli osservatori, la mossa sembra una svolta per porre fine al conflitto civile che imperversa nel nord del Myanmar, segnato da violenze e abusi sui civili, e che ha fatto 50 mila sfollati kachin, in maggioranza cristiani. Thein Sein avrebbe agito in conseguenza delle pressioni internazionali, in particolare degli Stati Uniti, che hanno posto tale “precondizione” per ammorbidire le sanzioni economiche verso il Mynamar. Mons. Raymond Saw Po Ray, vescovo di Mawlamyine e presidente della Commissione “Giustizia e pace” della Conferenza episcopale del Myanmar, commenta all’agenzia Fides: “Tutto il Paese parla di pace, ne parla la gente, ne parlano le minoranze. Speriamo fortemente che oggi sia una priorità per il Paese, anche se vi sono diversi ostacoli da rimuovere. Un cessate-il-fuoco nel conflitto con i kachin è un bel segno di speranza per tutti. Il passo successivo è avviare un processo di riconciliazione nazionale, verso cui vanno tutti i nostri sforzi. Certo, il conflitto civile dura da decenni e le minoranze etniche hanno sofferto molto a causa della guerra. Proprio per questo, nella nuova era di riforme che vive il Paese, oggi c’è una occasione storica, un kairòs: vogliamo fortemente la pace e speriamo con tutto il cuore che si avvii un tempo di riconciliazione”. In passato le trattative fra il governo e i gruppi etnici minoritari si erano arenate per mancanza di fiducia tra le parti. (R.P.)







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