Congo. Il cardinale Monsengwo: "Non conformi a verità” i risultati del voto
I risultati delle elezioni presidenziali del 28 novembre nella Repubblica Democratica
del Congo “non sono conformi alla verità e alla giustizia”. Così il cardinale Laurent
Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, dopo l'analisi dei risultati resi pubblici
il 9 dicembre. Quella del porporato non è una considerazione isolata: anche gli osservatori
internazionali, tra cui il Centro Carter, hanno rilevato una mancanza di credibilità.
Alla luce di questo, il cardinale Monsengwo ha invitato i contestatari della vittoria
del presidente uscente Joseph Kabila a “ricorrere alle vie legali e a non cadere nella
violenza”. Il religioso ha esposto le sue perplessità sul voto durante una conferenza
stampa, rilevando alcune contraddizioni nel conteggio dei voti del candidato Etienne
Tshisekedi. La Chiesa, ha aggiunto l’arcivescovo di Kinshasa, “è moralmente tenuta
ad offrire il suo aiuto alla giustizia per stabilire la verità delle urne dove erano
presenti i suoi osservatori. Che la Corte Suprema – ha invocato - si senta quindi
in tutta coscienza interpellata dall’intero popolo congolese”. Al momento la tensione
nel Paese rimane alta. La Caritas riferisce all’agenzia Misna di almeno 2 morti nel
Kasai Occidentale, nella diocesi di Kananga, città d'origine di Tshisekedi; violenze
in altre provincie e centinaia di sfollati nel Nord-Kivu. Gli scontri tra gruppi comunitari
sono spesso strumentalizzati a fini politici. L'incertezza nella Repubblica Democratica
del Congo dovrebbe protrarsi almeno fino al 17 dicembre, quando saranno annunciati
i risultati definitivi, dopo l'esame dei ricorsi. Le opposizioni sembrano cercare
una soluzione politica ma c'è il timore di nuove violenze. (G.C.)