Burundi. Messaggio al Paese dei vescovi: "Scegliete la pace"
“Preservare la pace a tutti i costi, rifiutare con forza la guerra”. Così la Conferenza
episcopale burundese in un messaggio diffuso al Paese. Nella nota emerge la preoccupazione
della Chiesa locale per lo stallo politico in atto da oltre un anno e mezzo. Si corre
il rischio, riferisce l’agenzia Misna, che tale situazione possa sfociare in un nuovo
conflitto civile dopo quello finito nel 2003. I presuli chiedono l’organizzazione
di un “autentico dialogo” tra governo e opposizione nel rispetto della Costituzione
e degli accordi di pace. Oltre a ricompensare i cittadini che li hanno eletti - suggeriscono
i vescovi - con una preoccupazione costante per il bene comune, “il governo deve riconoscere
l’esistenza e la necessità di un’opposizione nel Paese, affinché siano possibili il
processo di pace e la democrazia. Mentre l’opposizione – continuano i presuli - dovrebbe
formulare critiche positive tese verso la pace”. Ricordando che la crisi è iniziata
con le elezioni comunali del 2010, respinte dall’opposizione, i vescovi hanno rilevato
che da allora è in atto una guerra per il potere motivata da interessi egoistici.
Nel messaggio, la Conferenza episcopale chiede pure la cessazione immediata delle
uccisioni e delle sparizioni forzate, un maggiore rispetto per la dignità della persona
e della legge quando si verificano indagini ed arresti, una magistratura indipendente
e il completamento del processo di disarmo tra la popolazione. (G.C.)