India. Campagna dei cristiani per la “Legge per prevenire abusi sulle minoranze religiose”
Una campagna nazionale per pregare e sensibilizzare i cittadini in India a sostegno
della “Legge per prevenire la violenza sulle minoranze religiose”. L’iniziativa -
riferisce l’agenzia Fides - è stata lanciata oggi dal Consiglio di tutti i cristiani
indiani (Aicc-All India Christian Council), organizzazione ecumenica impegnata nella
difesa della libertà religiosa e dei diritti delle minoranze. Il disegno di legge
“è urgente per porre fine alle campagne di odio, e per ripristinare la fiducia nelle
minoranze”, spiega John Dayal, attivista cattolico, segretario generale dell’Aicc.
L’organizzazione invita il governo di New Dheli ad approvare quanto prima il Disegno
di legge (Communal Prevention Bill), già redatto nei primi mesi del 2011 dal National
Advisory Council ma ora fermo in Parlamento. La legge è sostenuta dalle minoranze
religiose ma anche da larga parte della società civile quale mezzo efficace per frenare
la violenza intercomunitaria che da sempre affligge il Paese dopo l'indipendenza nel
1947. Oltre 6 mila gli episodi di violenza interreligiosa in India registrati ufficialmente
solo negli ultimi dieci anni. Tra i più atroci crimini di massa contro le comunità
religiose, l’Aicc ricorda la violenza contro i sikh del 1984 a Nuova Delhi, il pogrom
contro i musulmani nel Gujarat del 2002, la strage anti-cristiana in Orissa nel 2008.
In tutti questi gravi episodi, la polizia e i funzionari pubblici sono rimasti indifferenti
o sono stati complici. “La cosa peggiore è la questione della giustizia. Alla maggior
parte delle vittime è stata negata la giustizia. In Orissa, per esempio, non una sola
persona è stata condannata per omicidio”, sottolinea l’Aicc, spiegando che il Disegno
di legge mira a garantire giustizia alle vittime e a porre fine al clima di impunità,
censurando il comportamento di gruppi estremisti religiosi e l'apatia o il coinvolgimento
di funzionari pubblici. La legge sarebbe anche utile a frenare discorsi di incitamento
all'odio. Negli ultimi mesi, il leader fondamentalista indù Praveen Togadia ha perfino
chiesto la decapitazione dei missionari “che operano conversioni”. E Subramaniam Swamy,
leader del partito nazionalista “Baratiya Janata Party”, ha lanciato una campagna
di diffamazione contro le comunità cristiane e musulmane. L’Aicc denuncia anche il
tentativo di affossare la legge alimentando falsi allarmi, a danno di tutte le minoranze
musulmane, cristiane, dalit e tribali, oggetto di continui abusi. (R.G.)