Avvento. Iniziative Caritas per le persone in difficoltà. Mons. Feroci: non accaparrare
ma condividere
Benedetto XVI ha esortato ieri all’Angelus a vivere l’Avvento “senza lasciarsi distrarre
dalle luci”, sapendo dare “il giusto valore alle cose, per fissare lo sguardo interiore
a Cristo”. In questo periodo sono molteplici le proposte delle Caritas diocesane per
promuovere iniziative di solidarietà e cogliere il vero senso del Natale. Per una
rassegna con alcune di queste proposte nel tempo di Avvento, il servizio di Amedeo
Lomonaco:
Sono molte
le iniziative della Caritas e sono tutte illuminate da un’unica direttrice: far risplendere
la Verità nella Carità. La Caritas della diocesi di Bolzano, ricordando la “situazione
economica sempre più preoccupante” e “un’alta percentuale di disoccupati e di pensionati”,
esorta a non cadere nella trappola dei prestiti per pagare i debiti. La Caritas di
Udine invita a riflettere sul tema del volontariato, una via nobile per ascoltare,
accogliere e accompagnare i poveri e le persone in difficoltà. “Ricomincio da Capo”
è l’iniziativa della Caritas ambrosiana che promuove un’asta benefica con abiti usati
e abilmente “rigenerati” in laboratori sartoriali. “1936,27 buoni motivi per
combattere la povertà” è l'iniziativa promossa dalla Caritas diocesana di Torino in
collaborazione con ‘Federfarma’ per ‘far fruttare’ le vecchie lire, prima che vadano
definitivamente in pensione, il prossimo 28 febbraio. La Caritas di Genova
ha attivato un “Punto di emergenza” per assicurare alle madri, già durante la gravidanza,
una dieta adeguata, ricca di frutta fresca. In tutte le parrocchie della diocesi
di Fabriano, la Caritas diocesana ha promosso l’iniziativa del “Cesto della Carità”
per aiutare le persone più bisognose. Con la collaborazione di un laboratorio di ceramica,
la Caritas di Firenze propone l’acquisto di candele e vassoi,per raccogliere
un piccolo fondo da destinare a quanti sono in condizioni di fragilità e povertà.
La Caritas di Amalfi esorta a donare una coperta come segno di vicinanza verso le
persone senza fissa dimora e quella di Andria ad inviare offerte per aderire all’iniziativa
di solidarietà intitolata: “Oltre la crisi, diamo credito al futuro delle nostre
famiglie”. La Caritas di Agrigento invita, infine, a ricordarsi dei carcerati e, attraverso
il sussidio di Avvento “Un mondo dentro”, intende fornire le coordinate necessarie
per favorire concreti interventi di reinserimento socio-lavorativo.
Ma
cosa significa vivere l’Avvento “senza lasciarsi distrarre dalle luci” dando il giusto
valore alle cose? Risponde al microfono di Amedeo Lomonaco, il direttore della
Caritas diocesana di Roma, mons. Enrico Feroci:
R. – Il Santo
Padre ci ha suggerito di non guardare solamente le luci, ma di guardare Colui che
illumina, cioè il dono di Dio. E questo è fondamentale, altrimenti ci immiseriamo
nelle piccole cose, nelle compere, nel dare qualcosa che è di questo mondo.
D.
– Il Papa ieri ha anche esortato a preparare il Natale, non soltanto pensando ai regali,
ma anche mantenendo vivo il contatto con Dio. Qual è l’autentico significato per i
cristiani dello scambio dei doni a Natale?
R. – Innanzitutto, vorrei
mettere in risalto la meraviglia dell’uomo davanti al dono immenso che Dio ha fatto
a ciascuno di noi. Quando riesco a percepire, fino in fondo, la grandezza di quello
che ha fatto Dio per me, sono portato naturalmente a dare questo stesso dono agli
altri. ‘Ti faccio questo regalo, perché in questo giorno, noi che siamo stati amati
tanto, non possiamo non essere anche noi piccolo segno di amore nei confronti degli
altri’.
D. – In questo tempo di Avvento, ed in particolare nel tempo
di Natale, la ragionevolezza nel comprare i regali sembra in parte svanire. Si cerca,
infatti, spesso di accontentare soprattutto i bambini, per vedere brillare i loro
occhi di fronte ad un regalo. Quali sono invece, per i più piccoli, i doni destinati
a durare, a non perdersi nel frammento di un luccichio?
R. – Far suscitare
la meraviglia nel racconto di quello che è avvenuto. Un bambino che rimane a bocca
aperta, con gli occhi spalancati, nella percezione di un fatto grande, è il primo
grande dono che deve fare una famiglia ai propri figli, una comunità alle generazioni
future. Deve saper tramandare in gioia quello che è avvenuto. Il bambino che sa vedere,
che ha ricevuto e che deve dare all’altro è un aspetto fondamentale del Natale, altrimenti
si tende ad accaparrare. Si accaparra per se stessi e questo non è il senso giusto
del Natale. Il Natale è condivisione e dono, dono per gli altri. Credo sia questo
che si debba suscitare nel cuore dei bambini.
D. – A proposito di dare
qualcosa agli altri, anche la Caritas diocesana di Roma continua a tendere la propria
mano...
R. – Questa attenzione per noi è sempre un’attenzione all’uomo.
Così come Dio ha avuto attenzione per l’uomo, per ciascuno di noi, noi assicuriamo
disponibilità proprio per 365 giorni. Siamo sempre presenti sul campo, perché sentiamo
che ci deve essere sempre un dono all’uomo. (ap)