L'omelia del Papa a Santa Maria delle Grazie: siate testimoni dell'amore dove Dio
sembra assente
Calorosa accoglienza stamani per il Papa nella parrocchia romana di Santa Maria delle
Grazie, dove si è recato in visita pastorale per la terza Domenica di Avvento. Benedetto
XVI ha iniziato la sua omelia dalla profezia di Isaia: «Lo Spirito del Signore Dio
è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare
il lieto annuncio ai miseri... a promulgare l’anno di grazia del Signore» (Is 61,1-2).
“Queste parole, pronunciate tanti secoli fa – ha affermato - risuonano quanto mai
attuali anche per noi, oggi, mentre siamo a metà dell'Avvento ed in vista ormai della
grande solennità del Natale. Sono parole che rianimano la speranza, preparano ad accogliere
la salvezza del Signore e annunciano l’inaugurazione di un tempo di grazia e di liberazione”.
“L’Avvento
– ha rilevato - è precisamente tempo di attesa, di speranza e di preparazione alla
visita del Signore. A questo impegno ci invitano anche la figura e la predicazione
di Giovanni Battista, come abbiamo ascoltato nel Vangelo poc’anzi proclamato (cfr
Gv 1,6-8.19-28). Giovanni si è ritirato nel deserto per vivere una vita molto austera
e per invitare la gente alla conversione, anche con la sua vita; egli conferisce un
battesimo di acqua, un rito di penitenza unico, che lo distingue dai molteplici riti
di purificazione esteriore delle sette dell’epoca. Chi è dunque quest’uomo, chi è
Giovanni Battista? La sua risposta è di una umiltà sorprendente. Non è il Messia,
non è la luce. Non è Elia tornato sulla terra, né il grande profeta atteso. E’ il
precursore, semplice testimone, totalmente subordinato a Colui che annuncia”.
E’
“una voce nel deserto” – ha detto a braccio – così “anche oggi nel deserto delle grandi
città di questo mondo” in cui vediamo l’assenza di Dio “abbiamo bisogno di voci che
semplicemente ci annunciano: ‘Dio c’è e ci è sempre vicino anche se sembra assente’.
E’ una voce nel deserto, è un testimone della luce e questo ci tocca nel cuore perché
in questo mondo con tante tenebre, con tante oscurità, tutti siamo chiamati ad essere
testimoni della Luce. Questa è la missione del tempo di Avvento: essere testimoni
della Luce e possiamo esserlo solo se portiamo in noi la Luce, non solo se siamo sicuri
che la Luce c’è ma se abbiamo visto un po’ di luce”.
Il Papa ha quindi ringraziato
il cardinale vicario Vallini e tutta la comunità parrocchiale estendendo il suo “pensiero
a tutti gli abitanti del quartiere, specialmente agli anziani, ai malati, alle persone
sole e in difficoltà, senza dimenticare la numerosa comunità filippina, ben inserita
e partecipe attivamente ai momenti fondamentali della vita della comunità”.
“La
vostra Parrocchia – ha ricordato - è nata in una delle tipiche borgate dell’agro romano
ed è stata canonicamente eretta nel 1985 con questo bel titolo di Santa Maria delle
Grazie, ha iniziato a muovere i suoi primi passi attorno agli anni sessanta, quando,
per iniziativa di un gruppo di Padri Domenicani, guidati dall’indimenticato P. Gerard
Reed, venne allestita, presso un’abitazione familiare, una piccola cappella, successivamente
trasferita in un locale più grande, che ha svolto la funzione di chiesa parrocchiale
fino al 2010. In quell’anno, infatti, e precisamente il 1° maggio, è stato dedicato
l’edificio in cui stiamo celebrando l’Eucaristia. Questa nuova chiesa è uno spazio
privilegiato per crescere nella conoscenza e nell’amore di Colui che tra pochi giorni
accoglieremo nella gioia del suo Natale. Mentre guardo questa chiesa e gli edifici
parrocchiali, vedo il frutto di pazienza, di dedizione, di amore, e con la mia presenza
desidero incoraggiarvi a realizzare sempre meglio quella Chiesa di pietre vive che
siete voi stessi; ognuno di voi deve sentirsi come un elemento di questo edificio
vivo; la comunità si costruisce con il contributo che ognuno offre, con l’impegno
di tutti; penso, in modo particolare, al campo della catechesi, della liturgia e della
carità, pilastri portanti della vita cristiana”.
Il Pontefice ha osservato
quindi come questa sia una comunità giovane: "è giovane perché è costituita, soprattutto
per quanto riguarda i nuovi insediamenti, da famiglie giovani, e anche perché tanti
sono i bambini e i ragazzi che la popolano, grazie a Dio! Auspico vivamente che, anche
attraverso il contributo di persone competenti e generose, il vostro impegno educativo
si sviluppi sempre meglio e che la vostra Parrocchia, anche con l’aiuto del Vicariato,
possa dotarsi quanto prima di un oratorio ben strutturato, con adeguati spazi per
il gioco e l’incontro, così da soddisfare il bisogno di crescita nella fede e in una
sana socialità per le giovani generazioni. Mi rallegro per quanto fate nella preparazione
dei ragazzi e dei giovani ai Sacramenti. La sfida che abbiamo davanti consiste nel
disegnare e proporre un vero e proprio percorso di formazione alla fede, che coinvolga
quanti si accostano all’iniziazione cristiana, aiutandoli non solo a ricevere i Sacramenti,
ma a viverli, per essere veri cristiani….”.
“A questo proposito – ha aggiunto
- la verifica pastorale diocesana in atto, che riguarda proprio l’iniziazione cristiana,
è un’occasione propizia per approfondire e vivere i Sacramenti che abbiamo ricevuto,
come il Battesimo e la Confermazione, e quelli ai quali ci accostiamo per alimentare
il cammino di fede, la Penitenza e l’Eucaristia. Per questo è necessaria, in primo
luogo, l’attenzione al rapporto con Dio”, mediante l’ascolto della sua Parola e l’Eucaristia.
Il Papa ha apprezzato il fatto che in questa Parrocchia si svolgano incontri
di preghiera, di lectio divina e che si tenga l’adorazione eucaristica: "sono iniziative
preziose per la crescita spirituale a livello personale e comunitario. Vi esorto caldamente
a parteciparvi sempre più numerosi. In modo speciale, desidero richiamare l’importanza
e la centralità dell’Eucaristia. La santa Messa sia al centro della vostra Domenica,
che va riscoperta e vissuta come giorno di Dio e della comunità, giorno in cui lodare
e celebrare Colui che è nato per noi, è morto e risorto per la nostra salvezza, e
ci chiede di vivere insieme nella gioia e di essere una comunità aperta e pronta ad
accogliere ogni persona sola o in difficoltà. Non perdete il senso della Domenica
e siate fedeli all’incontro eucaristico. I primi cristiani sono stati pronti a donare
la vita per questo….”.
“Venendo tra voi – ha proseguito - non posso ignorare
che nel vostro territorio una grande sfida è costituita da gruppi religiosi che si
presentano come depositari della verità del Vangelo. A questo riguardo è mio dovere
raccomandarvi di essere vigilanti e di approfondire le ragioni della fede e del Messaggio
cristiano, così come ce lo trasmette con garanzia di autenticità la tradizione millenaria
della Chiesa. Continuate nell’opera di evangelizzazione con la catechesi e la corretta
informazione circa ciò che crede e annuncia la Chiesa cattolica; proponete con chiarezza
le verità della fede cristiana, siate pronti «a rispondere a chiunque vi domandi ragione
della speranza che è in voi» (1 Pt 3,15), vivete il linguaggio comprensibile a tutti
dell’amore e della fraternità, ma senza dimenticare l’impegno di purificare e rafforzare
la propria fede di fronte ai pericoli ed alle insidie che possono minacciarla in questi
tempi. Superate i limiti dell’individualismo, della chiusura in se stessi, il fascino
del relativismo, per cui si considera lecito ogni comportamento, l’attrazione che
esercitano forme di sentimento religioso che sfruttano i bisogni e le aspirazioni
più profonde dell’animo umano, proponendo prospettive di appagamento facili, ma illusorie.
La fede è un dono di Dio, ma che vuole la nostra risposta, la decisione di seguire
Cristo non solo quando guarisce e solleva, ma anche quando parla di amore fino al
dono di se stessi”.
Il Papa ha poi insistito su un altro punto: "la testimonianza
della carità", che deve caratterizzare la vita di comunità. "In questi anni - ha detto
- voi l’avete vista crescere rapidamente anche nel numero dei suoi membri, ma avete
visto anche giungere molte persone in difficoltà e in situazioni di disagio, che hanno
bisogno di voi, del vostro aiuto materiale, ma anche e soprattutto della vostra fede
e della vostra testimonianza di credenti. Fate in modo che il volto della vostra comunità
possa sempre esprimere concretamente l’amore di Dio ricco di misericordia ed inviti
ad accostarsi a Lui con fiducia”.
Una speciale parola di affetto e di amicizia
l’ha rivolta poi ai ragazzi, alle ragazze e ai giovani che che vivono in questa Parrocchia.
“L’oggi e il domani della storia e il futuro della fede sono affidati in modo particolare
a voi che siete le nuove generazioni. La Chiesa si aspetta molto dal vostro entusiasmo,
dalla vostra capacità di guardare avanti, di essere animati da ideali, e dal vostro
desiderio di radicalità nelle scelte di vita. La Parrocchia vi accompagna e vorrei
che sentiste anche il mio incoraggiamento”.
Infine, il Pontefice ha ricordato
l'invito alla gioia rivolto da san Paolo ai cristiani di Tessalonica «Fratelli, siate
sempre lieti»(1 Ts 5,16). Un invito che "caratterizza l’odierna domenica, detta comunemente
«Gaudete». Esso risuona fin dalle prime parole dell’Antifona all’Ingresso: «Rallegratevi
sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino»”. Questa esortazione,
San paolo l’ha rivolta dal carcere. “Sì – ha concluso il Papa - siamo lieti perché
il Signore ci è vicino e fra pochi giorni, nella notte del Natale, celebreremo il
mistero della sua Nascita. Maria, colei che per prima ha ascoltato dall’Angelo l’invito:
«Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1, 28), ci indica la via per
raggiungere la vera gioia, quella che proviene da Dio. Santa Maria delle Grazie, Madre
del Divino Amore, prega per tutti noi. Amen!”.