2011-12-10 14:23:59

Manovra in Italia. Si lavora agli emendamenti. Monti: saldi e struttura invariati


In Italia prosegue l’iter parlamentare della manovra anticrisi del governo, attualmente al vaglio delle Commissioni. Il premier, Mario Monti, ha ribadito che i saldi e la struttura non si toccano e che dunque il margine di trattativa è limitato. Tuttavia, sono stati presentati più di mille emendamenti. I partiti continuano a trattare con l’esecutivo, il quale potrebbe porre la questione di fiducia. I sindacati, infine, dopo aver proclamato lo sciopero generale per lunedì prossimo chiedono un incontro urgente con il presidente del Consiglio.

Russia
Manifestazioni oggi in diverse città della Russia indette da attivisti e opposizioni contro i risultati delle elezioni legislative della settimana scorsa, che hanno decretato la vittoria di “Russia Unita”, il partito del premier, Vladimir Putin. Evento clou questa sera a Mosca, dove si sono già radunate migliaia di persone. Gli organizzatori della protesta – che chiedono nuove elezioni – hanno annunciato più di 100 mila partecipanti, contro i 30 mila previsti. Folla in piazza anche a San Pietroburgo. Per gli osservatori si tratta della maggiore manifestazione di dissenso politico dalla caduta dell’Unione Sovietica.

Repubblica Democratica del Congo
Sale la tensione nella Repubblica Democratica del Congo, dopo il contestato voto che ha riconfermato alla presidenza Joseph Kabila. Ieri sera, il suo rivale Tshisekedi si è autoproclamato vincitore, tuttavia, stamattina ha lanciato un appello alla calma alla luce dei primi episodi di violenza che si sono registrati nella capitale Kinshasa. La situazione rischia di esplodere a causa dei forti sospetti e delle accuse di brogli e manipolazioni del voto.

Siria
Prosegue la repressione delle forze di sicurezza in Siria ai danni dei manifestanti antigovernativi: stamattina altre nove vittime tra i civili, che si aggiungono alle 44 di ieri. Per il rappresentante del Consiglio nazionale siriano - oggi in visita in Italia – i morti dall’inizio delle rivolte sono un migliaio. Il diplomatico, inoltre, ha lanciato un appello alla comunità internazionale e alla Lega Araba per convincere la Russia ad aprire sulle sanzioni contro Damasco.

Yemen
Giuramento stamattina a Sanaa, nello Yemen, del nuovo governo di unità nazionale che dovrà assicurare la transizione politica del Paese dopo dieci mesi di crisi e rivolte. L’esecutivo, composto da rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione, resterà in carica fino al prossimo febbraio quando ci saranno nuove elezioni presidenziali. Nell’occasione, il capo di stato Saleh lascerà definitivamente il potere, dopo oltre 30 anni, in cambio dell’immunità.

Medio Oriente
Si riaccende la tensione in Medio Oriente. Stamattina, quattro razzi palestinesi sono caduti sul territorio israeliano in seguito ad un raid aereo ebraico sulla striscia di Gaza. Non si registrano vittime, mentre in queste ore c’è stato il funerale del bambino palestinese di 12 anni, morto per le ferite riportate ieri in un’altra incursione dell’aviazione israeliana.

Libia
Il nuovo governo libico è pronto a perdonare coloro che hanno combattuto a fianco di Muammar Gheddafi: lo ha annunciato oggi il leader del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), Mustafa Abdel Jalil, aprendo a Tripoli la Conferenza di riconciliazione nazionale organizzata proprio dal Cnt.

Clima-Durban
Rinviata a stamattina la riunione finale della 17.ma Conferenza sul clima dell'Onu in corso a Durban, in Sudafrica. Resta da sciogliere il nodo del 2020 come scadenza per l’entrata in vigore di un nuovo Trattato – in sostituzione di quello di Kyoto – da firmare nel 2015. Al momento, non si esclude rinvio dell'assemblea al summit Onu sullo sviluppo sostenibile, in programma il prossimo anno a Rio de Janeiro.

Costa d’Avorio-elezioni
Ultimi preparativi per le elezioni legislative in programma domani in Costa d'Avorio. Si tratta di un banco di prova per il Paese, che punta a uscire definitivamente dalla crisi politica apertasi con le presidenziali dell’anno scorso. I sostenitori dell’ex presidente Gbagbo, arrestato per crimini di guerra e detenuto all’Aja, hanno fatto sapere che boicotteranno la tornata. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata e Giovanni Cossu)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 344







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