Yemen. Il matrimonio precoce alimenta gli abusi su bambine e giovani donne
La tanto diffusa pratica del matrimonio infantile in Paesi come lo Yemen, mette a
rischio l’accesso all’istruzione per le bambine yemenite, pregiudica la loro salute
e le colloca in una posizione di seconda classe. E’ quanto emerge nel recente rapporto
di Human Rights Watch “How Come You Allow Little Girls to Get Married?: Child Marriage
in Yemen”, che documenta i danni permanenti alle bambine obbligate dalle rispettive
famiglie a sposarsi da piccole. La crisi politica che ha colpito lo Yemen ha fatto
trascurare problemi pur gravi come questo o l’uguaglianza tra uomo e donna. Secondo
i dati del Governo e delle Nazioni Unite – riferisce l’Agenzia Fides - circa il 14%
delle bambine del Paese si sposa prima di aver compiuto 15 anni e il 52% prima dei
18. In alcune zone rurali, ci sono bambine già sposate a 8 anni e con uomini molto
più grandi. Da un altro studio condotto nello Yemen risulta che molti genitori nelle
zone rurali fanno interrompere gli studi alle figlie all’età di 9 anni per farsi aiutare
in casa, accudire i fratelli più piccoli e per farle sposare. Inoltre spesso queste
piccole “donne” subiscono violenza fisica e verbale nello stesso ambiente domestico.
Il Governo dovrebbe attuare misure legislative per fissare l’età minima per poter
contrarre matrimonio a 18 anni e promuovere maggiore consapevolezza sui danni causati
dai quelli precoci. Molti altri paesi di Medio Oriente e Nord Africa dove, come nello
Yemen, la Sharia è una fonte di diritto, hanno fissato l’età minima per contrarre
matrimonio a 18 anni, sia per i bambini che per le bambine, secondo le norme e i trattati
internazionali. Anche lo Yemen aderisce ad una serie di trattati e convenzioni internazionali
che vietano esplicitamente il matrimonio infantile e richiedono ai suoi membri di
prendere le dovute misure al fine di eliminare questa pratica, ma finora sono ancora
tanti gli episodi registrati.