Siria, cresce la tensione con la Turchia nell’ennesimo venerdì di proteste
Cresce l'isolamento internazionale della Siria, che oggi registra un ulteriore deterioramento
dei rapporti con la Turchia. Non accenna però a diminuire la violenza della repressione
del dissenso. Nell’ennesimo venerdì di proteste, si contano già sei vittime. Il Servizio
di Marco Guerra:
I rapporti
tra Siria e Turchia sono ormai ai minimi termini. Dopo l’inasprimento delle sanzioni,
il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, ha allargato la spaccatura tra i
due Paesi avvertendo che Ankara non resterà a guardare se la ''sicurezza regionale''
verrà messa a rischio da Damasco. Il capo della diplomazia turca ha poi ammonito la
Siria a non tornare a far leva sull'indipendentismo curdo per dar fastidio alla Turchia.
Davutoglu ha infine esortato il presidente siriano, Bashar Al Assad, a dimostrare
la propria sincerità perseguendo chi uccide i suoi oppositori. Il "pressing" della
Turchia fa eco a quello della Lega Araba, che ha annunciato che tornerà a riunirsi
domani per valutare la risposta di Damasco all’invio di osservatori internazionali.
Se vogliono la revoca delle sanzioni devono attuare il piano, ha detto il segretario
generale della dell’organizzazione panaraba, Nabil al-Arabi, mentre il governo iracheno
ha comunicato che avvierà contatti con l’esecutivo siriano per risolvere la questione.
Intanto, sul terreno è in corso l’ennesimo venerdì di proteste dedicato allo "sciopero
generale" convocato per domenica prossima. Epicentro delle contestazioni è di nuovo
la città di Homs. Il bilancio provvisorio diffuso dai comitati d’opposizione è di
sei vittime, fra cui due bambini.
Egitto, i Fratelli musulmani accusano
i militari di voler limitare il parlamento In Egitto, i risultati ufficiali
del ballottaggio delle elezioni legislative hanno confermato la vittoria schiacciante
delle formazioni islamiche. Dal canto suo, la giunta militare che di fatto governa
il Paese dalla caduta dell' ex presidente Mubarak ha annunciato ieri la creazione
di un Consiglio consultivo per la redazione di una nuova Costituzione. Una mossa fortemente
osteggiata dal partito dei Fratelli Musulmani, che arrogano tale diritto al parlamento.
L'Iran
mostra in Tv drone Usa intatto La tv iraniana ha mostrato ieri sera le immagini
del drone-spia perso dalla Cia la settimana scorsa in Iran. Nelle immagini, l'aereo
senza pilota invisibile ai radar appare intatto, segno che è stato “dirottato”. Ora,
l’Iran può studiare una delle tecnologie militari americane più sofisticate e segrete.
Gli iraniani hanno affermato di aver “costretto” l’aereo ad atterrare il 4 dicembre
scorso nei pressi della città di Kashmar, a 225 km dal confine con l'Afghanistan.
Probabilmente, il sistema di autodistruzione del drone non ha funzionato e si ipotizza
che il velivolo sia stato preso con un cyber attacco, forse reso possibile grazie
ad una tecnologia fornita da Mosca a Teheran. Ieri, durante una conferenza stampa,
il presidente Obama ha detto ai giornalisti che gli Stati Uniti non escludono alcuna
opzione per fermare la corsa dell'Iran verso la costruzione di armi nucleari.
Sei
morti in attacco kamikaze in Afghanistan In Afghanistan, almeno sei persone
sono rimaste uccise questa mattina da un attacco kamikaze in una moschea nella città
di Qazi Abad, nell'est del Paese. Tre poliziotti tra le vittime. L'attentato avviene
tre giorni dopo due attacchi che hanno causato la morte di 59 persone a Kabul e Mazar-i-Sharif.
Libano,
una bomba ferisce cinque soldati francesi della missione Onu Un convoglio Unifil
della missione Onu in Libano è stato colpito dall'esplosione di una bomba piazzata
lungo la strada. Cinque caschi blu francesi, tra cui una donna, e un civile libanese
sono rimasti feriti. L'attentato è avvenuto nella località di Nabaa, nel sud del Paese.
Oltre
70 morti nel rogo di un ospedale in India Almeno 73 persone sono morte in un
incendio divampato nella notte in un ospedale di Calcutta, in India. Ancora ignote
le cause del rogo, scaturito nello scantinato della clinica, dove si trovava anche
materiale infiammabile. La struttura privata, che ospitava 160 pazienti molti dei
quali in rianimazione, è stata avvolta in poco tempo dalle fiamme e dal fumo. Secondo
i primi accertamenti, le morti sono state causate da avvelenamento di monossido di
carbonio che si è accumulato nei reparti dove non c'erano finestre né vie di fuga.
L'edificio era privo di dispositivi antincendio e di misure di emergenza per l'evacuazione
dei malati.
Russia, proteste L’opposizione all'establishment russo
si appresta a scendere in piazza domani a Mosca, per quella che si prospetta come
la più massiccia manifestazione di protesta degli ultimi 20 anni. Al centro delle
contestazioni ancora il controverso voto legislativo del 4 dicembre scorso. Il sindaco
della capitale ha autorizzato la presenza fino a 30 mila persone, dopo aver trovato
un accordo con gli organizzatori affinché il raduno sia spostato dalla centralissima
piazza della Rivoluzione (dietro il Cremlino) a piazza Balotnaya. Soluzione che, però,
non è piaciuta a parte degli altri leader del movimento che si batte per l'annullamento
delle elezioni. Ad alimentare le polemiche arrivano anche le dimissioni di due consiglieri
del presidente Dmitri Medvedev sui diritti umani. Si tratta di Svetlana Sorokina e
Irina Iasina, che hanno lasciato il Consiglio della presidenza russa sulle istituzioni
della società civile e i diritti umani, in polemica contro le frodi nel voto e la
repressione delle manifestazioni di protesta. E intanto resta alta la tensione tra
Russia e Stati Uniti, dopo che il premier, Vladimir Putin, ha accusato il segretario
di Stato americano, Hillary Clinton, di aver fomentato l’opposizione.
Conferenza
mondiale sul clima di Durban Ultimo giorno di lavori a Durban, in Sudafrica,
per i delegati dei 190 Paesi presenti alla 17.ma Conferenza Onu sui Cambiamenti climatici.
Un ppuntamento che, come Copenhagen e Cancun, rischia di fallire a causa del mancato
accordo sul dopo-Kyoto. Tuttavia, circa 120 Paesi sarebbero disposti ad accettare
la proposta dell’Ue per una road-map non vincolante verso un nuovo accordo
sulle emissioni inquinanti. Si tratta di un'alleanza trasversale tra Paesi industrializzati
e in via di sviluppo tesa a spingere Cina, Brasile e India ad abbandonare il gioco
dei veti contrapposti e costringere così gli Stati Uniti ad approvare un mandato a
sottoscrivere entro il 2015 un accordo globale. Altro punto su cui c’è ampia convergenza
è il raggiungimento di un accordo su come rendere operativo dal 2013 il "Green Climate
Fund" (Gcf), il Fondo destinato a finanziare le azioni di riduzione delle emissioni
e di adattamento ai mutamenti climatici nei Paesi poveri.
Congo, elezioni Nella
Repubblica Democratica del Congo è atteso entro le prossime 24 ore, dopo numerosi
rinvii, l’annuncio dei risultati delle elezioni presidenziali. Il ritardo della proclamazione
ha aumentato la tensione tra i sostenitori dei due candidati, Laurent Kabila ed Etienne
Tshisekedi. Kabila è dato nettamente in vantaggio con quasi il 50% delle preferenze.
Il giuramento del nuovo presidente è previsto per il prossimo 20 dicembre. (Panoramica
internazionale a cura di Marco Guerra e Giovanni Cossu)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 343