I vescovi cubani: Benedetto XVI “Pellegrino della carità” a Cuba per i 400 anni della
Madonna della "Caridad del Cobre"
I vescovi cubani nella lettera pastorale pubblicata ieri, in occasione della fase
conclusiva del Pellegrinaggio nazionale nell'anno dedicato alla Madonna della "Caridad
del Cobre", hanno confermato la prossima visita di Benedetto XVI nel Paese e ne hanno
anticipato il motto: "Pellegrino della carità". I presuli, nella lettera, lanciano
un appello a "tutti i cubani” a vivere con gioia le celebrazioni giubilari per i 400
anni della scoperta della Madonna della "Caridad del Cobre", che si svolgeranno dal
7 gennaio 2012 al 5 gennaio 2013. L’immagine della Vergine col Bambino in braccio
fu ritrovata da poveri pescatori nel 1612, mentre erano sulla loro canoa, nella baia
orientale di Nipe: galleggiava sull’acqua su una tavola di legno nella quale si poteva
leggere un'iscrizione “Io sono la Vergine della Carità”. Da allora “la Vergine della
Carità è stata per il popolo cubano un messaggio divino, scritto non con l’inchiostro,
ma con lo Spirito di Dio … un messaggio di amore che tutti possono leggere e capire”.
Il popolo cubano, si legge nella lettera, ha grande bisogno di questa gioia della
fede affinché quanti sono rimasti fedeli possano accrescere la loro fede e quanti
invece si sono allontanati possano tornare a Dio” per “fare esperienza tutti insieme
del grande amore di Dio (...) superando e integrando le differenze e le distanze”.
“La riconciliazione tra i cubani dovrebbe essere il frutto principale dell'Anno giubilare”
come il “risultato del cambiamento di mentalità e di atteggiamento nei confronti del
prossimo". "Dove c’è Dio c'è futuro e dove c'è Dio c'è gioia", sottolineano i vescovi,
ribadendo che la nazione cubana ha grande bisogno dell'amore cristiano perché – come
dice San Paolo - la carità "è paziente, è benigna … non è invidiosa … non si vanta,
non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non
tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità"
(1 Cor. 13,4-6). "Auspichiamo che questo spirito giubilare – concludono i presuli
- sia vissuto intensamente da tutti i cubani” superando l’indifferenza verso chi soffre,
lasciandosi “alle spalle divisioni, rancori e inimicizie” perché Cuba ha bisogno della
speranza in “un futuro migliore di giustizia e di pace, di riconciliazione e di unità
tra tutti”. (A cura di Luis Badilla)