2011-12-07 14:02:03

Messico: la Chiesa chiede di risolvere i problemi veri del Paese


L'arcidiocesi di Mexico ha chiesto a tutte le istituzioni politiche del Paese di fermare "l'effervescenza" politica pre-elettorale e di affrontare in modo responsabile le emergenze nazionali che sono ben lontane dalla sfrenata sete di potere di alcuni: la spirale crescente di violenza, la crisi che continua a generare tanti poveri, e la corruzione, che fa del Messico un luogo di morte per i migranti, siano essi messicani o centroamericani. Nel suo organo ufficiale di informazione, "Desde la fe", ripreso dall'agenzia Fides, l'arcidiocesi critica duramente il fatto che la classe dirigente e politica, i media e l'opinione pubblica in generale, si dedichino quasi interamente ad argomenti banali dinanzi ai veri problemi nazionali. In particolare si lamenta, nel testo inviato all’agenzia Fides, “l'indolenza, l'indifferenza e a quanto pare anche il disprezzo dei politici nei confronti dei migranti. Sono tutti più impegnati nella tutela dei loro interessi personali che nel calvario che vivono i nostri fratelli messicani nel vicino paese del nord". La classe politica è riuscita ad evitare completamente nel dibattito pubblico questa tematica chiave. Questa indolenza ha permesso, come non era mai successo prima negli Stati Uniti, di emanare una dopo l'altra delle leggi contro la dignità dei migranti e dei loro diritti umani fondamentali, "senza vedere una reazione decisa del nostro governo contro l'atteggiamento arrogante, xenofobo e razzista di quel Paese” è scritto nell’editoriale. “La riforma migratoria approvata in Messico non deve rimanere lettera morta” continua il testo. “Lo stesso governo federale deve garantire l’attuazione della legge che protegge i nostri fratelli centroamericani, e così mettere fine alla corruzione e alla violenza che ogni giorno uccide persone innocenti, che cercano solo un lavoro e una vita degna di chiamarsi umana” conclude il testo. (R.P.)







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