Malaysia: la Chiesa con le altre minoranze contro la nuova legge anti-manifestazione
Le minoranze religiose in Malaysia hanno espresso la loro ferma contrarietà a un disegno
di legge che regola in senso restrittivo l’esercizio del diritto di riunione e manifestazione
nel Paese. Il “Peaceful Assembly Bill”, questo il nome del provvedimento già approvato
in prima lettura il 27 novembre dalla camera bassa del Parlamento di Kuala Lumpur,
attribuisce più poteri di controllo preventivo all’Esecutivo e alle autorità di polizia
e ha scatenato un’ondata di proteste in Malaysia. In una dichiarazione diffusa nei
giorni scorsi, il Malaysian Consultative Council of Buddhism, Christianity, Hinduism,
Sikhism and Taoism, un organismo consultivo che riunisce le principali minoranze religiose
del Paese, comprese le Chiese cristiane, parla di una legge “repressiva contro la
libertà di riunione e quella religiosa”. A preoccupare la coalizione interreligiosa
- riferisce l’agenzia Ucan – è in particolare il fatto che il provvedimento specifica
espressamente i luoghi dove non potranno tenersi assembramenti e riguarda anche i
luoghi di culto. La legge, denuncia la nota, attribuisce alla polizia il “potere di
imporre restrizioni e porre condizioni per lo svolgimento di riunioni, comprese la
loro durata e la condotta a cui dovranno attenersi i loro partecipanti. Le autorità
potranno inoltre negare l’autorizzazione a una manifestazione anche per motivi di
sensibilità culturale e religiosa”. “Mentre i governi di tutto il mondo stanno aprendosi
alla democrazia, noi sembriamo andare indietro” rileva l’associazione interconfessionale,
citando le recenti aperture del regime militare in Myanmar. Essa invita quindi tutti
i leader religiosi del Paese a pregare ogni venerdì perché il governo ritiri la legge.
In Malaysia quasi i due terzi della popolazione sono musulmani sunniti (religione
ufficiale del Paese); circa il 19% pratica il buddismo; il 9% sono cristiani e il
6% induisti. La parte rimanente è divisa fra religioni cinesi e filosofie e credenze
tradizionali. (L.Z.)