Taiwan: la prima pietra di un nuovo ospedale cattolico per i poveri e gli operai
Il nuovo ospedale che la Chiesa cattolica sta per costruire alla periferia di Taipei
“servirà per i molti poveri e operai che vivono in questa zona. Esso sarà anche uno
strumento di testimonianza per la cura cattolica dei malati”. È quanto afferma il
cardinale Paul Shan, arcivescovo emerito di Kaohsiung alla benedizione della prima
pietra dell’ospedale legato all’università cattolica della Fu Ren a Xinzhuang, a pochi
chilometri dalla capitale taiwanese. La cerimonia è avvenuta sabato scorso, alla presenza
di molti vescovi di Taiwan e del prefetto della Congregazione vaticana per l’educazione
cattolica, il cardinale Zenon Grocholewski, insieme a personalità politiche e a benefattori
del futuro nuovo edificio, appartenenti soprattutto agli ex alunni della Fu Ren. Dopo
un’esibizione di strumenti di percussione e una danza del leone, fatta dai giovani
dell’università, vi è stato un momento di preghiera e un commento del cardinale Shan
sul valore della nuova opera. Dopo la benedizione della prima pietra, le diverse personalità
presenti hanno anche simbolicamente aggiunto su un tumulo una vangata di sabbia. L’ospedale
dovrebbe sorgere in un’area vicino all’università e dovrebbe avere 800 letti, con
possibilità di servire 5 mila pazienti al giorno in day hospital. Il costo si aggira
sui 3 milioni di euro. Hou Youyi, il vice sindaco della Grande Taipei (che comprende
anche l’area di Xinzhuang), ha apprezzato la coraggiosa decisione dei cattolici, sottolineando
che attualmente nell’area vi sono 12,4 posti letto per 10mila abitanti. Un buon servizio,
secondo i canoni internazionali, dovrebbe avere 30 posti letto ogni 10mila abitanti.
Il cardinale Shan, parlando all'agenzia AsiaNews, ha spiegato ulteriori motivi per
la nascita dell’ospedale: “Vi è anzitutto bisogno che gli studenti di medicina dell’università
cattolica trovino un ambiente dove poter praticare la medicina imparata. Nello stesso
tempo, il legame con la facoltà di medicina dell’università dovrebbe aiutare a potenziare
la ricerca e il progresso delle cure in ospedale. “Ma trovo importante – ha aggiunto
– che gli studenti e i dottori possano esercitare la medicina venendo addestrati a
un senso cattolico della medicina e del malato. Da questo punto di vista, vogliamo
che questo ospedale, che servirà i molti poveri e operai della zona, si ispiri alle
indicazioni del Papa sulla cura pastorale dei malati”. A questo proposito, prendendo
la parola nei saluti, il cardinale Grocholewski ha augurato che il nuovo ospedale
si distingua non solo per l’efficienza tecnica, ma anche “per l’accoglienza ai malati
e per un’anima piena d’amore, che è frutto della testimonianza cristiana”. L'ospedale
sarà completato entro il 2015. (R.P.)