Congo: alla vigilia dell'annuncio dei risultati, appello alla calma dei vescovi
Attenersi ai risultati usciti dalle urne nella trasparenza delle procedure, evitare
le violenze e punire con severità eventuali frodi elettorali. È l’appello lanciato
dalla Conferenza episcopale congolese (Cenco) all’indomani delle elezioni presidenziali
e legislative tenutesi il 28 novembre. In un comunicato firmato dai membri del Comitato
permanente della Cenco si afferma: “invitiamo subito il popolo congolese, i protagonisti
politici e la Ceni (Commissione Elettorale Indipendente) ad attenersi imperativamente
alla verità delle urne. Per garantire la serenità e la credibilità dei risultati,
come stabilisce l’articolo 63 della legge elettorale, la loro pubblicazione parziale
deve menzionare il numero degli iscritti, quello dei votanti effettivi, delle schede
nulle e dei voti ottenuti da ciascun candidato. La Cenco - riporta l'agenzia Fides
- chiede che le frodi accertate siano severamente punite”. I vescovi congolesi affermano
di poter effettuare queste considerazioni sulla base dello sforzo prodotto dalla Cenco
per garantire la regolarità del voto. La Chiesa cattolica congolese ha infatti dispiegato
30.000 osservatori elettorali su buona parte del territorio delle Repubblica Democratica
del Congo. “Poiché è stato stabilito che questi osservatori fossero disposti due a
due in ogni seggio, non hanno potuto coprire che il 23,9% di tutti i seggi previsti”
afferma il comunicato. “Finora, su 6.000 osservatori dotati di moderni mezzi di comunicazione,
la Cenco ha registrato il 46% di risposte” in base alle quali i vescovi hanno emesso
questo primo comunicato. La Cenco si rallegra della partecipazione dei cittadini al
voto, ma “pur riconoscendo gli sforzi della Ceni, per far svolgere le elezioni nella
data prevista in condizioni molto difficili”, nota purtroppo che “i suoi osservatori
hanno riferito casi di irregolarità, tentativi di frode e scene di violenza”. Nel
clima di tensione per l’attesa della pubblicazione dei risultati definitivi del voto,
prevista per il 6 dicembre, i vescovi invitano tutti alla calma, le forze politiche
a rispettare l’esito della votazione e le forze armate e di polizia a rimanere neutre
e ad astenersi da ogni forma di violenza e di abuso. (R.P.)