2011-12-04 11:52:17

Messaggio dell’arcivescovo di Canterbury per l’inizio dell’Avvento


«La Comunione anglicana è un dono, non un problema»: è il messaggio cardine contenuto nel tradizionale messaggio per l’inizio del tempo d’Avvento che Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, ha rivolto a tutti i fedeli anglicani del mondo in qualità di primate dell’Anglican Communion. Nel testo ripreso da L'Osservatore Romano - il primate affronta sia i temi di attualità per le comunità anglicane nel mondo sia le problematiche legate alla coerenza teologica delle diverse espressioni dell’anglicanesimo. Ricordando la recente visita compiuta ai vescovi e ai fedeli della provincia anglicana dell’Africa centrale, Rowan Williams ha sottolineato che «questa esperienza ha reso evidente il bisogno di rafforzare il valore della fratellanza specie con le comunità di fedeli che si sentono isolate ed esposte a pericoli come quella dello Zimbabwe». «Tuttavia — ha proseguito — proprio in questo Paese ho avvertito il vero valore del nostro spirito d’unità. L’ho avvertito in particolare quando, rivolgendosi alla folla di fedeli raccolti in preghiera nello stadio di Harare, il reverendo Thabo Cecil Makgoba, arcivescovo di Cape Town, ha affermato: “Ciò che colpisce voi colpisce anche noi”». Per l’arcivescovo di Canterbury è un dovere dell’Anglican Communion assumere un ruolo protagonista nei confronti dei problemi che interessano le diverse comunità di fedeli che la costituiscono. Tra questi, Rowan Williams ha citato il fatto che a Gerusalemme è stato negato il permesso di residenza a un vescovo; che in Nigeria i fedeli anglicani sono alle prese con il crescere della violenza da parte di credenti di diverse fedi; che nelle isole del Pacifico le comunità si stanno adoperando per fronteggiare le sempre più frequenti inondazioni provocate dai cambiamenti del clima; che nella Bretagna le comunità si preoccupano su come affrontare il crescere del disordine sociale in conseguenza della povertà e dell’aumento della disoccupazione. Affrontando nel messaggio i temi che riguardano il funzionamento interno della Comunione anglicana, l’arcivescovo di Canterbury non ha nascosto le «numerose tensioni» all’interno della struttura ma ha ammonito i suoi membri a evitare la tentazione di dichiarare «non ho bisogno di te» nel corso del dialogo con quanti si pongono al servizio di Gesù Cristo. Per Rowan Williams è necessario che la discussione sui temi controversi avvenga in modo «più attento e scevro dalle passioni» specialmente sugli argomenti che riguardano quanto viene discusso nel corso delle riunioni tra i primati delle provincie. Per il primate della Anglican Communion è evidente il bisogno «di maggiore volontà da parte dei rappresentanti di tutte le provincie di comprendere i diversi modi con cui le diverse componenti della Comunione anglicana organizzano la loro vita interna». Tuttavia, per l’arcivescovo di Canterbury la diversità fra le varie componenti non deve essere presa come un pretesto per non dare l’adesione all’Anglican Communion Covenant, il documento che definisce una serie di regole comuni a cui devono attenersi i fedeli e i religiosi di tutte le provincie. Per Rowan Williams, l’Anglican Communion Covenant deve essere sostenuta in modo ancora più convinto sia perché non mina le strutture della Comunione sia perché «non conferisce alcuna sorta di potere assoluto di scomunica a organismi con caratteristiche non democratiche e non rappresentative». (L.Z.)







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