Messaggio dell’arcivescovo di Canterbury per l’inizio dell’Avvento
«La Comunione anglicana è un dono, non un problema»: è il messaggio cardine contenuto
nel tradizionale messaggio per l’inizio del tempo d’Avvento che Rowan Williams, arcivescovo
di Canterbury, ha rivolto a tutti i fedeli anglicani del mondo in qualità di primate
dell’Anglican Communion. Nel testo ripreso da L'Osservatore Romano - il primate affronta
sia i temi di attualità per le comunità anglicane nel mondo sia le problematiche legate
alla coerenza teologica delle diverse espressioni dell’anglicanesimo. Ricordando la
recente visita compiuta ai vescovi e ai fedeli della provincia anglicana dell’Africa
centrale, Rowan Williams ha sottolineato che «questa esperienza ha reso evidente il
bisogno di rafforzare il valore della fratellanza specie con le comunità di fedeli
che si sentono isolate ed esposte a pericoli come quella dello Zimbabwe». «Tuttavia
— ha proseguito — proprio in questo Paese ho avvertito il vero valore del nostro spirito
d’unità. L’ho avvertito in particolare quando, rivolgendosi alla folla di fedeli raccolti
in preghiera nello stadio di Harare, il reverendo Thabo Cecil Makgoba, arcivescovo
di Cape Town, ha affermato: “Ciò che colpisce voi colpisce anche noi”». Per l’arcivescovo
di Canterbury è un dovere dell’Anglican Communion assumere un ruolo protagonista nei
confronti dei problemi che interessano le diverse comunità di fedeli che la costituiscono.
Tra questi, Rowan Williams ha citato il fatto che a Gerusalemme è stato negato il
permesso di residenza a un vescovo; che in Nigeria i fedeli anglicani sono alle prese
con il crescere della violenza da parte di credenti di diverse fedi; che nelle isole
del Pacifico le comunità si stanno adoperando per fronteggiare le sempre più frequenti
inondazioni provocate dai cambiamenti del clima; che nella Bretagna le comunità si
preoccupano su come affrontare il crescere del disordine sociale in conseguenza della
povertà e dell’aumento della disoccupazione. Affrontando nel messaggio i temi che
riguardano il funzionamento interno della Comunione anglicana, l’arcivescovo di Canterbury
non ha nascosto le «numerose tensioni» all’interno della struttura ma ha ammonito
i suoi membri a evitare la tentazione di dichiarare «non ho bisogno di te» nel corso
del dialogo con quanti si pongono al servizio di Gesù Cristo. Per Rowan Williams è
necessario che la discussione sui temi controversi avvenga in modo «più attento e
scevro dalle passioni» specialmente sugli argomenti che riguardano quanto viene discusso
nel corso delle riunioni tra i primati delle provincie. Per il primate della Anglican
Communion è evidente il bisogno «di maggiore volontà da parte dei rappresentanti di
tutte le provincie di comprendere i diversi modi con cui le diverse componenti della
Comunione anglicana organizzano la loro vita interna». Tuttavia, per l’arcivescovo
di Canterbury la diversità fra le varie componenti non deve essere presa come un pretesto
per non dare l’adesione all’Anglican Communion Covenant, il documento che definisce
una serie di regole comuni a cui devono attenersi i fedeli e i religiosi di tutte
le provincie. Per Rowan Williams, l’Anglican Communion Covenant deve essere sostenuta
in modo ancora più convinto sia perché non mina le strutture della Comunione sia perché
«non conferisce alcuna sorta di potere assoluto di scomunica a organismi con caratteristiche
non democratiche e non rappresentative». (L.Z.)