2011-12-03 13:58:53

Suoni e colori della Baviera in Vaticano. Il Papa: l’Avvento sia un tempo di silenzio in attesa del Signore


Clima familiare ieri sera per il Papa, nella Sala Clementina in Vaticano, dove la Televisione bavarese “Bayerischer Rundfunk” ha offerto un’iniziativa artistica natalizia dal titolo “Avvento e Natale nelle Prealpi bavaresi – Da cielo in terra”. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

In apertura della manifestazione, il compositore Hans Berger e il suo gruppo musicale hanno rivolto un saluto in musica a Benedetto XVI con la canzone “Gott grüsse Dich” e la prima parte “Avvento” dell’Oratorio natalizio delle Alpi “Frohlocket, singt und musiziert” (Rallegratevi, cantate e suonate), composto da canti e musica del medesimo autore, eseguiti dal “Grande gruppo Hans Berger”. E’ stato quindi proiettato il filmato dal titolo “Dal cielo in terra – Avvento e Natale nelle Prealpi” di Sigrid Esslinger sull’atmosfera umana e spirituale del tempo d’Avvento in Baviera, terra natìa del Papa, e sulla preparazione tradizionale del Natale nelle cittadine, chiese, parrocchie e famiglie del Land.

Il Pontefice ha ringraziato di cuore per l’iniziativa: “avete portato un po’ di usanze e di senso della vita tipicamente bavaresi nella casa del Papa“ – ha detto - e dopo aver fatto gli auguri al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, che proprio ieri ha compiuto 77 anni, ha ricordato che in Baviera l’Avvento è chiamato “tempo silenzioso”:

“La natura fa una pausa; la terra è coperta dalla neve; non si può lavorare, nel mondo contadino, all’esterno; tutti sono necessariamente a casa. Il silenzio della casa diventa, per la fede, attesa del Signore, gioia della sua presenza. E così sono nate tutte queste melodie, tutte queste tradizioni che rendono un po’ – come è stato detto anche oggi – il cielo presente sulla terra".

L’Avvento era dunque tempo di silenzio, mentre oggi – ha notato – “è spesso proprio il contrario: tempo di una sfrenata attività, si compra, si vende”, tempo di ferventi preparativi e grandi pranzi. Ma le tradizioni popolari della fede – ha sottolineato - non sono sparite, anzi, sono state rinnovate, e approfondite:

“E così creano isole per l’anima, isole del silenzio, isole della fede, isole per il Signore, nel nostro tempo, e questo mi sembra molto importante. E dobbiamo dire grazie a tutti coloro che lo fanno: lo fanno nelle famiglie, nelle chiese, con gruppi più o meno professionali, ma tutti fanno lo stesso: rendere presente la realtà della fede nelle nostre case, nel nostro tempo. E speriamo che anche in futuro questa forza della fede, la sua visibilità, rimanga ed aiuti ad andare avanti, come vuole l’Avvento, verso il Signore”.







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