2011-12-03 08:35:22

Malta: lettera dei vescovi ai fedeli per l'Avvento


È improntata al “coraggio del cambiamento” e all’importanza del rinnovamento la lettera che la Chiesa di Malta ha indirizzato ai fedeli in occasione dell’Avvento. Nel lungo documento, siglato da mons. Paul Cremona, arcivescovo di Malta, e da mons. Mario Grech, vescovo di Gozo, si sottolinea come la società contemporanea sia ormai troppo abituata alla routine, finendo per far perdere efficacia a settori cruciali come la politica, la pubblica amministrazione o l’istruzione. Un rischio che, scrivono i vescovi maltesi, corre anche la vita cristiana: “La Voce di Dio è solo una fra le tante e per alcuni la preghiera è talmente radicata nella routine da diventare un peso, piuttosto che un piacere”. La consuetudine colpisce anche la celebrazione della Messa e spesso “non si riesce ad apprezzare la bellezza e la forza dell’Eucaristia” e neppure l’importanza dei sacramenti, visti come “una convenzione sociale” e non come “un incontro con Cristo che può trasformare la vita”. Tutto questo, sottolineano i presuli, va naturalmente “a scapito del Vangelo”, poiché anche la Chiesa rischia di diventare “niente di più di un museo storico”. L’invito ai fedeli, allora, è quello di guardare all’Avvento come ad “un tempo che invita a nascere e a rinascere”, affinché il Natale imminente sia “una forte esperienza della luce di Cristo che ci esorta a fare uno sforzo per uscire dal grembo oscuro di una mentalità chiusa”. In questo senso, scrivono i presuli maltesi, “lo Spirito che discese su Maria di Nazaret e per la cui opera Ella diede alla luce un bambino è lo Spirito stesso di Dio” e “se apriamo il nostro cuore a Lui, infonderà nei nostri cuori la Parola di Dio che funge da mappa per il nostro cammino di vita”. Ma bisogna fare attenzione, si legge ancora nella lettera, perché “per ricevere la Parola di Dio nel nostro cuore dobbiamo essere aperti allo Spirito di Verità. Ed è per questo che abbiamo bisogno di essere rinnovati con lo Spirito Santo”. Tale esigenza di rinnovarsi, afferma la Chiesa maltese, “non può essere ignorata” e va messa in atto “nei rapporti tra la comunità ecclesiale ed il mondo intorno ad essa, costituito da cittadini di differenti credenze spirituali ed ideologiche”, perché “con grande amore, ma nella fedeltà a Cristo, non dobbiamo evitare di condividere il nostro patrimonio teologico, spirituale ed etico, con la speranza che esso possa stimolare un rinnovamento”. In particolare, continuano i vescovi, devono essere rinnovate “le persone e le comunità consapevoli del loro dovere di praticare e trasmettere lo Spirito di Cristo”. Infine, ricordando che il Concilio Vaticano II “ha dispiegato nuovi e grandi orizzonti”, la Chiesa di Malta guarda alla “preziosa opportunità di rinnovamento” offerta dall’Anno della Fede, indetto per il 2012 da Benedetto XVI proprio per celebrare il 50° anniversario dell’apertura del Concilio. (I.P.)







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