Il cardinale Arinze: l’Africa non sia più una terra da sfruttare
Vecchie e nuove schiavitù rendono ancora oggi incerto e faticoso il cammino dell'Africa
verso il suo definitivo sviluppo. Egoismi di mercato, interessi di cartello mascherati
dal pietismo, escludono di fatto l'Africa dal sistema mondiale che si vuole globalizzato.
“L'unico aiuto di cui il popolo africano avrebbe veramente bisogno - sostiene il cardinale
nigeriano Francis Arinze, nel seguito di Benedetto XVI durante il recente viaggio
in Benin - sarebbe quello di essere messo in condizione di alzarsi e camminare da
solo”. “Il continente africano – spiega il porporato nell’intervista rilasciata all’Osservatore
Romano - deve affrontare problemi di varia natura”. “Ma le sfide si affrontano preparandosi
bene e i problemi si possono risolvere, superare”. “L'Africa – sottolinea il cardinale
Arinze - ha bisogno di pace vera, non di quella del cimitero, dove il silenzio è pace”.
“Non è questa la pace di cui l'Africa ha bisogno”. “Essa aspira a una pace costruita
sul rispetto degli altri, sul rispetto della sacralità della vita; quella che fa dimenticare
i torti subiti e rinnega la vendetta”. Dei tanti mali che affliggono il Continente
– prosegue - esistono cause, o anche concause se si vuole, che non dipendono dal popolo
africano, ma sono dovute all'egoismo di nuovi colonizzatori. “Il prezzo delle materie
prime che si estraggono in Africa – ricorda ad esempio il porporato - non viene deciso
dagli africani ma dalle multinazionali che le sfruttano”. “E allora – osserva - si
capisce quale sia il problema: non è tanto l'Africa che non ce la può fare, anzi ha
mezzi e forza per poter crescere”. “Piuttosto è il mondo che deve smettere di considerarla
terra da sfruttare, prenderla per mano e farle posto in quel sistema che si vuole
globalizzato ma che ancora deva capire fino in fondo il valore primario della solidarietà”.
“C'è bisogno, in pratica, di una profonda conversione delle menti e dei cuori per
capire che, nel pellegrinaggio della vita, dobbiamo tenerci tutti per mano”. Per l'Africa
la strada da percorrere è molto più lunga di quella degli altri Paesi. Ma può farcela.
“In questo senso – conclude il porporato - acquista tutto il suo valore l'invito biblico
del Papa: Africa, abbi fiducia, alzati”. (A.L.)