2011-12-01 16:09:26

Il cardinale Arinze: l’Africa non sia più una terra da sfruttare


Vecchie e nuove schiavitù rendono ancora oggi incerto e faticoso il cammino dell'Africa verso il suo definitivo sviluppo. Egoismi di mercato, interessi di cartello mascherati dal pietismo, escludono di fatto l'Africa dal sistema mondiale che si vuole globalizzato. “L'unico aiuto di cui il popolo africano avrebbe veramente bisogno - sostiene il cardinale nigeriano Francis Arinze, nel seguito di Benedetto XVI durante il recente viaggio in Benin - sarebbe quello di essere messo in condizione di alzarsi e camminare da solo”. “Il continente africano – spiega il porporato nell’intervista rilasciata all’Osservatore Romano - deve affrontare problemi di varia natura”. “Ma le sfide si affrontano preparandosi bene e i problemi si possono risolvere, superare”. “L'Africa – sottolinea il cardinale Arinze - ha bisogno di pace vera, non di quella del cimitero, dove il silenzio è pace”. “Non è questa la pace di cui l'Africa ha bisogno”. “Essa aspira a una pace costruita sul rispetto degli altri, sul rispetto della sacralità della vita; quella che fa dimenticare i torti subiti e rinnega la vendetta”. Dei tanti mali che affliggono il Continente – prosegue - esistono cause, o anche concause se si vuole, che non dipendono dal popolo africano, ma sono dovute all'egoismo di nuovi colonizzatori. “Il prezzo delle materie prime che si estraggono in Africa – ricorda ad esempio il porporato - non viene deciso dagli africani ma dalle multinazionali che le sfruttano”. “E allora – osserva - si capisce quale sia il problema: non è tanto l'Africa che non ce la può fare, anzi ha mezzi e forza per poter crescere”. “Piuttosto è il mondo che deve smettere di considerarla terra da sfruttare, prenderla per mano e farle posto in quel sistema che si vuole globalizzato ma che ancora deva capire fino in fondo il valore primario della solidarietà”. “C'è bisogno, in pratica, di una profonda conversione delle menti e dei cuori per capire che, nel pellegrinaggio della vita, dobbiamo tenerci tutti per mano”. Per l'Africa la strada da percorrere è molto più lunga di quella degli altri Paesi. Ma può farcela. “In questo senso – conclude il porporato - acquista tutto il suo valore l'invito biblico del Papa: Africa, abbi fiducia, alzati”. (A.L.)







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