Myanmar: ancora violenze contro la comunità kachin . Una donna cristiana rapita e
violentata
Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, che oggi arriva in Myanmar, “guardi alle
sofferenze delle minoranze etniche kachin, in maggioranza cristiane, vittime di atrocità
e abusi dei militari birmani”: è quanto chiedono, in un appello inviato all’Agenzia
Fides, esponenti cattolici della comunità kachin, nel Nord del Myanmar, dove prosegue
il cruento scontro fra i militari birmani e l’esercito indipendente kachin, con gravi
sofferenze e lo sfollamento di civili. Ieri due Ong hanno denunciato il perpetrarsi
di “crimini contro l’umanità” compiuti dai soldati birmani. Le minoranze etniche birmane,
come kachin, shan, karen, mon, si uniscono nel chiedere che la questione delle minoranze
sia inclusa nell’agenda delle riforme promosse dal governo. Un fedele kachin sottolinea
che “nonostante le recenti aperture del governo, la guerra contro le minoranze kachin
va avanti implacabile”. “Testimoni denunciano abusi, stupri, torture sui civili, con
metodi di pulizia etnica che sono crimini di guerra e crimini contro l’umanità”. La
fonte di Fides segnala, in via esemplificativa, il caso di Lahpai Kaw (nome di fantasia),
donna cristiana di 28 anni, rapita il 28 ottobre e vittima di continui stupri di gruppo
da parte di militari birmani. La donna, madre di una bambina di 14 mesi, è tuttora
nella mani dei militari. Tre soldati l’hanno avvicinata, minacciandola e sequestrandola,
mentre stava lavorando nei campi, con altri membri della sua famiglia, nel villaggio
di Hkai Bang, al confine tra Cina e Myanmar. La donna è stata vista l'ultima volta
un mese fa al posto militare di Bum Mu e i suoi parenti temono che possa essere stata
uccisa. La famiglia non ha ancora registrato una formale denuncia alla polizia, per
paura di ritorsioni da parte dei militari. (A.L.)