Il Papa all’udienza generale: i cristiani siano testimoni di preghiera per aprire
finestre verso il cielo
La preghiera è un dono, ma esige impegno e costanza da parte nostra: è quanto sottolineato
da Benedetto XVI all’udienza generale in Aula Paolo VI, incentrata sulla preghiera
nella vita di Gesù. Il Papa ha esortato i cristiani ad essere testimoni di preghiera
e speranza, specie in un mondo spesso chiuso all’incontro con Dio. Il servizio di
Alessandro Gisotti:
“Nella
preghiera, Gesù vive un ininterrotto contatto con il Padre per realizzare fino in
fondo il progetto di amore per gli uomini”: è quanto affermato da Benedetto XVI, che
all’udienza generale ha esortato i fedeli a seguire l’esempio del Signore, a stare
in dialogo con Dio:
“Anche nella nostra preghiera dobbiamo imparare,
sempre di più, ad entrare in questa storia di salvezza di cui Gesù è il vertice, rinnovare
davanti a Dio la nostra decisione personale di aprirci alla sua volontà, chiedere
a Lui la forza di conformare la nostra volontà alla sua, in tutta la nostra vita,
in obbedienza al suo progetto di amore su di noi”.
La preghiera
di Gesù, ha rammentato, “tocca tutte le fasi del suo ministero e tutte le sue giornate”,
“le fatiche non la bloccano”. Al contempo, ha evidenziato che l’insegnamento di Gesù
sulla preghiera viene dal suo “essere il Figlio di Dio”, dal suo “rapporto unico con
Dio Padre”:
“Ascoltare, meditare, tacere davanti al Signore che parla
è un’arte che si impara praticandola con costanza. Certamente la preghiera è un dono
che chiede, tuttavia, di essere accolto; è opera di Dio, ma esige impegno e continuità
da parte nostra”.
Guardando alla preghiera di Gesù, ha ammonito,
dovremmo tutti domandarci come noi preghiamo, quanto tempo dedichiamo al rapporto
con Dio. Ed ha ribadito quanto sia importante pregare per illuminare il mondo attorno
a noi:
“Oggi i cristiani sono chiamati a essere testimoni di preghiera,
proprio perché il nostro mondo è spesso chiuso all'orizzonte divino e alla speranza
che porta l’incontro con Dio. Nell’amicizia profonda con Gesù e vivendo in Lui e con
Lui la relazione filiale con il Padre, attraverso la nostra preghiera fedele e costante,
possiamo aprire finestre verso il Cielo di Dio”.
Il Papa ha quindi
rinnovato l’incoraggiamento a “percorrere la via della preghiera”, una via che apre
nuovi cammini anche per chi è lontano da Dio:
“Cari fratelli e sorelle,
educhiamoci ad un rapporto con Dio intenso, ad una preghiera che non sia saltuaria,
ma costante, piena di fiducia, capace di illuminare la nostra vita, come ci insegna
Gesù. E chiediamo a Lui di poter comunicare alle persone che ci stanno vicino, a coloro
che incontriamo sulla nostra strada, la gioia dell’incontro con il Signore, luce per
l’esistenza”.
Al momento dei saluti ai pellegrini, parlando in lingua
francese, il Papa ha salutato i fedeli della diocesi di Belley-Ars, venuti in Vaticano
per regalare alla Basilica vaticana un ritratto di San Giovanni Maria Vianney, a ricordo
dell’Anno sacerdotale. In italiano, ha ringraziato la Federazione italiana Panificatori
e Pasticceri che ha donato dei panettoni destinati alle opere di carità del Papa.