Attacco all'ambasciata britannica a Teheran. Cameron ipotizza "azioni molto dure"
“I Paesi del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condannano nei termini i più
forti possibili gli attacchi contro l'ambasciata britannica a Teheran”: lo ha dichiarato
il presidente di turno dei Quindici, Cabral. E oggi si riuniscono di nuovo gli ambasciatori
europei a Teheran, dopo l'attacco di ieri. Londra ha organizzato il rientro entro
la giornata di tutti i suoi diplomatici. Inoltre il premier David Cameron afferma
che “verranno prese in considerazioni azioni molto dure” in conseguenza dell’attacco.
La Norvegia ha deciso di chiudere la sua ambasciata a Teheran anche se per il momento
non parla di evacuazione del personale. Dalla Cina viene una condanna dei protagonisti
dell’attacco che definisce “estremisti”. Intanto da Teheran, dopo la prima presa di
distanza di ieri, vengono parole dure: il presidente del Parlamento Ali Larijani in
un discorso trasmesso alla radio ha detto che l'azione di ieri degli studenti contro
l'ambasciata britannica si spiega con “decenni in cui la Gran Bretagna ha cercato
di dominare l'Iran”. Inoltre, Larijani ha definito la condanna Onu affrettata e ha
affermato che provocherà “instabilità nella sicurezza globale”.
Ecofin a
Bruxelles, Rehn avverte: 10 giorni critici per l'euro Oggi, a Bruxelles, c’è
il Consiglio Ecofin (Economia e Finanza) e il commissario agli Affari economici Olli
Rehn, prima di iniziare i lavori, ha affermato che “siamo entrati nei dieci giorni
critici per l'Euro”. Sollecitato sulla questione eurobond ha detto che “saranno possibili
soltanto quando avremo una governance più forte”. Intanto, di crisi ha parlato oggi
il presidente Ue, Van Rompuy, incontrando gli ambasciatori europei. “Per stare in
una zona Euro che abbia una struttura credibile – ha affermato - occorre sacrificare
la sovranità nazionale”. “La crisi dei debiti è ora sistemica - ha aggiunto - e ha
bisogno di una risposta sistemica per giungere ad una soluzione”.
In Gran
Bretagna, sciopero contro la riforma delle pensioni Insegnanti, personale ospedaliero
e guardie di frontiera saranno fra i lavoratori pubblici che prendono parte oggi al
primo sciopero di massa in Gran Bretagna da più di trent'anni, contro la riforma delle
pensioni. Fino a due milioni di lavoratori del settore pubblico protestano per riforme
che, secondo i sindacati, li costringeranno a pagare di più per le loro pensioni e
a lavorare più a lungo prima di potersi ritirare. Il governo sostiene che la riforma
è necessaria perchè la gente vive più a lungo e le pensioni del settore pubblico sono
insostenibili. Le compagnie aeree hanno già annunciato che taglieranno voli verso
l'aeroporto londinese di Heathrow per paura di lunghi ritardi e affollamenti a causa
dello sciopero del personale del controllo passaporti.
In Cina, primo taglio
dal 2008 sui requisiti sulle riserve valutarie delle banche La Cina allenta
i requisiti sulle riserve valutarie delle sue banche. In una nota sul sito web, la
Banca del Popolo della Cina ha comunicato una riduzione sui requisiti di riserva di
50 punti base dal livello record del 21,5% per i grandi istituti a partire dal 5 dicembre
prossimo. Si tratta del primo taglio dal 2008. La decisione riflette i timori di Pechino
per un rallentamento delle esportazioni e della crescita a causa della crisi dei debiti
in Europa.
Fratelli musulmani primo partito in Egitto, secondo i primi risultati
elezioni Il partito "Giustizia e Libertà" dei Fratelli musulmani è il primo
partito in Egitto. È quanto affermano la stampa locale e un comunicato dell'organizzazione,
in base ai primi risultati delle elezioni che si sono svolte lunedì e ieri. Segue
la coalizione salafita di "Al Nour" e l'alleanza moderata del "Blocco egiziano". Probabilmente
il prossimo governo sarà comunque un governo di coalizione. Da parte sua, il leader
del partito "Giustizia e Libertà", Mohamed Morsi, ha affermato oggi di non immaginare
la Costituzione egiziana senza l'articolo 2, che prevede che la legge islamica della
sharia sia la base giuridica nazionale.
In Marocco: al governo il leader
del partito islamico moderato Abdelilah Benkirane, 57 anni, segretario generale
del Partito islamico moderato Giustizia e Sviluppo (Pjd), è stato incaricato ieri
dal Re Mohammed VI di formare il nuovo governo. Non avendo ottenuto la maggioranza
assoluta alle legislative del 25 novembre, dovrà aprire agli altri partiti del Parlamento.
L’Isiqlal, i liberali e i socialisti hanno già dato il loro assenso. Dopo la Tunisia,
il Marocco è il secondo Paese della regione dove gli islamici moderati hanno vinto
le elezioni.
Attentato kamikaze in Somalia: morti cinque soldati Almeno
cinque soldati sono morti in seguito ad un attentato suicida nel quartier generale
delle truppe del governo di transizione somalo di Villa Baidoa, vicino Mogadiscio.
L'attentatore si sarebbe fatto esplodere all'ingresso dell'edificio. Al momento non
ci sono rivendicazioni da parte di al Shabaab. Quello di questa mattina segue di appena
qualche ora il duplice attentato di ieri nella capitale, dove sono morti un adulto
e tre bambini.
Repubblica democratica del Congo: appello Ue al rispetto
delle elezioni Elezioni nella Repubblica democratica del Congo. L'Alto rappresentante
della politica estera della Ue, Catherine Ashton, ha lanciato un appello alla calma
e alla moderazione. Ha inoltre chiesto a tutte le forze politiche di rispettare le
regole del processo elettorale e di presentare le eventuali contestazioni per via
legale o giuridica. Sarà pronto nei prossimi giorni il rapporto degli osservatori
della Ue sulle elezioni presidenziali svolte lunedì nel Paese. Tre candidati hanno
denunciato “frodi” e chiesto l'annullamento del voto.
Tribunale dell’Aia:
Laurent Gbabo accusato di quattro crimini contro l’umanità La Corte penale
internazionale (Cpi) dell'Aia ha accusato l'ex presidente della Costa d'Avorio, Laurent
Gbagbo, di quattro crimini contro l'umanità: omicidio, stupro e violenza sessuale,
persecuzioni e altri atti inumani. “Presto - ha precisato il Tribunale in un comunicato
- si terrà un'udienza di comparizione per verificare l'identità dell'accusato, informarlo
dei suoi diritti e dei crimini di cui è accusato”. Gbagbo, catturato lo scorso aprile
nella sua residenza-bunker di Abidjan, è arrivato nella notta all'Aia a seguito del
mandato di arresto emesso dalla Cpi. Al momento è rinchiuso nel carcere della Corte.
Israele
sblocca i fondi per i Territori palestinesi Israele ha deciso, oggi, di "scongelare"
una somma di 100 milioni di dollari destinata all'Autorità nazionale palestinese.
I fondi provengono dalla raccolta di dazi doganali nei mesi di ottobre e novembre
2011. Lo ha deciso un “forum” di otto ministri presieduto dal premier Benyamin Netanyahu.
Il blocco dei fondi era stato deciso in seguito alle iniziative dell'Anp di chiedere
l'ammissione della Palestina all'Onu e all'Unesco.
Attentato in Pakistan Un
leader tribale pro governativo è stato ucciso in un'esplosione del distretto tribale
di Hangu, nel nord ovest del Pakistan. Haji Hashim Khan apparteneva a un comitato
di pace anti talebano. Intanto, fa riflettere il rifiuto del Pakistan di partecipare
alla Conferenza internazionale sull'Afghanistan della prossima settimana a Bonn: il
segretario di Stato Usa, Clinton, ha espresso “rammarico” per la decisione. Il no
del Pakistan è maturato a seguito dell'attacco transfrontaliero della Nato di sabato
scorso, che ha portato all'uccisione di oltre 24 soldati di Islamabad.
La
Nato condanna gli scontri nel nord del Kosovo “È una violenza inaccettabile”.
Così, la Nato ha condannato in un comunicato gli scontri nel nord del Kosovo. L'Allenza
atlantica ha espresso la sua preoccupazione per i disordini violenti tra militari
della Kfor e serbi, che lunedì hanno causato decine di feriti a Jagnenjice. “Ci appelliamo
a tutte le parti, alla moderazione e a cooperare con tutti gli attori internazionali
per garantire immediatamente la libera circolazione”, ha aggiunto l'ammiraglio delle
Forze Congiunte della Nato, Samuel Lockhart. Negli scontri, 25 militari delle forze
di pace sono stati feriti quando hanno provato a rimuovere una barricata eretta dai
Serbi, che hanno risposto sparando anche con armi da fuoco.
Ossezia del
Sud: la polizia spara in aria contro sostenitori di Alla Zhioieva In Ossezia
del Sud, la polizia della regione georgiana secessionista ha sparato in aria per disperdere
alcuni sostenitori di Alla Zhioieva. Le forze dell’ordine sono intervenute nella capitale,
Tskhinvali, per impedire l'ingresso dei dimostranti nella sede della commissione elettorale
centrale. L'ex ministro dell'educazione si è autoproclama oggi presidente, dopo che
ieri la Corte suprema ha annullato il ballottaggio di domenica scorsa per presunte
irregolarità. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Giovanni Cossu)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 334