Le Nazioni Unite denunciano le atrocità del governo siriano nel corso della repressione
delle manifestazioni contro il regime del presidente Basher al Assad. La condanna
è contenuta in un rapporto della commissione d’inchiesta indipendente istituita dal
Consiglio per i diritti umani. In una dichiarazione congiunta, Stati Uniti e Unione
Europea hanno chiesto nuovamente la fine delle violenze, ma il regime ha risposto,
nonostante le sanzioni della Lega Araba, con un ulteriore inasprimento della repressione.
Il servizio di Stefano Leszczynski:
Il rapporto
delle Nazioni Unite sui crimini commessi dalle forze governative siriane è agghiacciante.
L'ordine di "sparare e di maltrattare i civili – si legge nel documento Onu - è partito
dal livello più alto delle forze di sicurezza e del governo e non ha risparmiato neanche
i bambini, vittime di torture e violenze sessuali". Il rapporto parla, inoltre, di
"esecuzioni sommarie, arresti arbitrari e torture". La Commissione d’inchiesta, istituita
per decisione del Consiglio dei diritti umani, ha anche accertato l’assassinio di
almeno 256 bambini. L’organismo internazionale, diretto dal brasiliano Sergio Pinhero,
riporta le numerose testimonianze di militari disertori che hanno raccontato di aver
ricevuto l’ordine di sparare contro i manifestanti e che i militari che si rifiutavano
venivano giustiziati sul posto. Torture e uccisioni non hanno risparmiato neppure
gli ospedali, come quello di Homs, dove sono state perpetrate da membri delle forze
di sicurezza vestiti da medici e che presumibilmente hanno agito con la complicità
dei dottori. Di fronte a tanto orrore sia gli Stati Uniti che l’Unione europea hanno
emesso un comunicato congiunto in cui si esige la fine delle violenze da parte di
Damasco. Un appello finora del tutto ignorato, così come sono state completamente
ignorate le sanzioni imposte contro il regime da parte della Lega araba.
Accuse
gravissime, dunque, quelle che la commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite imputa
al regime siriano e al presidente al-Assad. A Vittorio Parsi, ordinario di Relazioni
Internazionali all’Università Cattolica di Milano, Gabriella Ceraso ha chiesto quali
conseguenze potrà avere il rapporto dell’Onu: