2011-11-29 15:30:47

Il messaggio dell’Esortazione Apostolica Post-Sinodale, Africae Munus


Introduzione
Lo scorso 19 novembre, Papa Benedetto XVI ha firmato l’Esortazione Apostolica Post-Sinodale, Africae Munus, nella Basilica dell’Immacolata Concezione di Ouidah, in Benin. Questo documento, che dovrà guidare le attività della Chiesa in Africa per gli anni a venire, contiene indicazioni pratiche e pastorali. È contestualizzato in un’Africa moderna, che si distingue per molte caratteristiche positive ma che deve oggi confrontarsi con sfide serie e complesse, come le guerre civili, i conflitti etnici, le malattie e l’analfabetismo. Benché l’Esortazione sia indirizzata in primo luogo ai cattolici, essa si rivolge a tutti i protagonisti del dialogo interreligioso ed ecumenico. Di conseguenza, l’Atto Pontificale è significativo anche per i seguaci di altre Chiese e confessioni in Africa, come i Musulmani e i fedeli delle religioni tradizionali: la riconciliazione, la giustizia e la pace riguardano tutti gli africani.

Le maggiori sfide per l’Africa
L’Esortazione è suddivisa in due parti. La prima identifica la missione della Chiesa, originata dalla persona di Gesù Cristo che, attraverso la Passione, la morte e la Resurrezione, ha riconciliato l’uomo con Dio e con il suo prossimo.
La seconda parte del testo invita tutti i cattolici in Africa a promuovere la giustizia e la pace nella Chiesa e nella società. La Riconciliazione è al cuore del Cristianesimo. È dunque condizione essenziale per ciascun cristiano, per ogni famiglia e comunità cristiane, per le Chiese in ogni Paese e in tutti i continenti.
L’Esortazione risulta in continuità con l’Atto conclusivo del primo Sinodo per l’Africa, Ecclesia in Africa, che faceva luce sul concetto di Chiesa come Famiglia di Dio, chiamata ad essere “luce e sale della Terra”, segno di riconciliazione tra Dio e l’umanità non solo dal punto di vista religioso, ma anche nel contesto politico, economico e sociale. La Chiesa rappresenta allora uno strumento privilegiato per promuovere giustizia e amore nei rapporti tra gli individui e all’interno delle comunità del continente. Ogni credente in Africa è chiamato a farsi veicolo di riconciliazione.Africae Munus pone inoltre enfasi sull’importanza del Sacramento della Penitenza, capace di riconciliare l’uomo con Dio e con il prossimo, invitando i cattolici a riscoprire questo valore. Partendo dalla coscienza del valore dell’inculturazione, il documento riconosce a determinati riti tradizionali di riconciliazione la capacità di aiutare i fedeli a raggiungere una conoscenza più profonda e sincera di Cristo. Ma la Chiesa deve essere attenta osservatrice dei valori alla base delle singole culture, in modo da individuarne gli aspetti che sono in linea con il Vangelo, e quelli che invece possono costituire un pericolo per la Chiesa e per il bene dei suoi figli.

L’Esortazione dedica poi largo spazio alla famiglia, cellula viva della società e della Chiesa, e luogo privilegiato nel quale la cultura del perdono deve essere praticata. La famiglia viene rappresentata come una chiesa domestica, i cui membri sono al contempo “evangelizzatori ed evangelizzati”. Dio deve quindi essere posto al centro della vita della famiglia, per guidarla nella missione di promozione della giustizia. Ogni nucleo domestico è invitato a riservare uno spazio significativo per la preghiera, per celebrare la liturgia della domenica e dei giorni di festa, per la lettura quotidiana delle Sacre Scritture in modo che ogni membro possa familiarizzare con la Parola di Dio, fonte della nostra pace.

Un approfondimento è riservato nel testo agli anziani in Africa, stimati per la propria saggezza ed esperienza e che rappresentano una componente positiva all’interno della famiglia. Il loro ruolo è essenziale alle società africane, per guidarle nella tutela della stabilità interna, e alla Chiesa, per la loro capacità di comunicare il messaggio di pace.
Ancora, un’attenzione speciale è posta sulle donne, spina dorsale delle comunità locali, e sui bambini, considerati dono di Dio, futuro del continente, fonte di speranza e rinnovamento per la Chiesa e le società. Purtroppo questi due gruppi continuano ad essere vittima di ingiustizie; Africae Munus chiama i cristiani a combattere e denunciare tutte le forme di ingiustizia contro le donne, e le famiglie a proteggere in modo speciale i propri figli, adoperandosi per costruire loro un futuro migliore.

Sul sentiero della riconciliazione
L’Esortazione offre indicazioni pratiche per la promozione della pace a partire dalla conversione dei cuori. Il fedele può fare esperienza di tale cambiamento, mettendosi al servizio di Cristo e conducendo una vita all’insegna della giustizia. Nella sua opera di evangelizzazione la Chiesa in Africa è spinta a concentrarsi sulla catechesi, che guida la conversione individuale e aiuta i seguaci di Cristo a mettere in pratica i valori cristiani nella quotidianità, all’interno delle famiglie e delle società. I figli di Dio sono invitati a riscoprire il valore della riconciliazione attraverso la conoscenza dei Santi - riconciliati con Dio e messaggeri di giustizia e pace – e a promuoverne la devozione presso le comunità.

Vescovi, sacerdoti e laici: tutte le componenti sociali sono chiamate a impegnarsi per il benessere e la stabilità collettive, che dipendono necessariamente dal processo di riconciliazione. I vescovi sono invitati a rafforzare la propria comunione con il Papa, a collaborare con spirito collegiale con gli altri vescovi del Paese, così come con i religiosi e laici della propria diocesi, in quanto l’armonia favorisce la tutela della pace.
Alle Conferenze Episcopali è indicato di collaborare tra di loro, a livello regionale e continentale, e il SECAM (Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar) è definito come una struttura di solidarietà e comunione ecclesiale essenziale per dare sostegno alle attività delle singole diocesi.

Africae Munus spiega che l’Eucarestia è alla base della riconciliazione tra l’uomo e Dio: l’accoglienza di questo sacramento trasforma il fedele in un unico corpo mistico con Cristo, costruendo le basi per l’unione di tutti gli uomini intorno a Dio, al di là delle differenze etniche, tribali, razziali, politiche, economiche, culturali e sociali. Al fine di incoraggiare un profondo apprezzamento e una maggiore devozione del mistero dell’Eucarestia, l’Esortazione raccomanda la celebrazione di un Congresso Eucaristico continentale.
Ad ogni Conferenza Episcopale è suggerito di celebrare ogni anno un giorno o una settimana di riconciliazione, in particolare durante la Quaresima, per aiutare i cattolici a vivere in pace all’interno della propria comunità e con i fedeli delle altre confessioni. A livello continentale, il SECAM potrà proclamare, in accordo con la Santa Sede, un anno di riconciliazione, invocando il perdono per i mali e le ingiustizie inflitte all’Africa, e al fine di favorire la convivenza pacifica tra le popolazioni e i gruppi interni alle chiese e alle società che le hanno subite.

Alla luce di queste considerazioni, possiamo concludere questo spazio di approfondimento affermando con convinzione che Africae Munus invoca un rafforzamento globale della Chiesa in Africa, al fine di aiutarla a ricoprire una parte essenziale all’interno della Chiesa Cattolica Universale.

(A cura di John Baptist Tumusiime, della redazione inglese per l’Africa).








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