"Cities for Life": la Comunità di Sant'Egidio rinnova l'impegno contro la pena di
morte
Oggi si celebra la giornata internazionale delle “Cities for Life”, organizzata dalla
Comunità di Sant’Egidio, durante la quale centri grandi e piccoli si coalizzeranno
per dire "no" alla pena di morte. Per l’occasione, si sono riuniti a Roma più di 20
ministri della Giustizia, i cui Paesi hanno bandito le esecuzioni capitali. Il Guardasigilli,
Paola Saverino, ha ribadito l’impegno dell’Italia in questo senso. Il servizio di
Alessandro Guarasci:
Più di 1.400
città in tutto il mondo, 500 in Italia, mobilitate per fermare la pena di morte. Un
impegno che passa attraverso la Giornata internazionale di "Cities for Life", in 87
Paesi, che si celebra ogni 30 novembre in ricordo dell'anniversario della prima abolizione
della pena capitale ad opera di uno Stato europeo, il Granducato di Toscana, avvenuta
nel 1786. E come ogni anno a Roma si ripeterà l’illuminazione del Colosseo,
emblema di questa battaglia. Questo percorso sta dando frutti, visto che negli ultimi
dieci anni, 31 Paesi nel mondo hanno abolito nella legge e nella prassi la pena di
morte. Per il Guardasigilli, Paola Severino, bisogna continuare
su questa strada:
“Lavoriamo insieme - Stati, organizzazioni internazionali,
organizzazioni della società civile, ong - e tutti in questa direzione. Desidero confermare
che l’Italia non farà certamente mancare il proprio contributo, proseguendo in tutte
le sedi competenti nell’impegno contro la pena di morte”.
L’abolizione
delle esecuzioni capitali è fondamentale per dare dignità agli Stati, dice il ministro
alla Cooperazione, Andrea Riccardi:
"Si scopre il valore
della vita nei momenti di sofferenza, quando la vita è più fragile. Questi ministri
della Giustizia stanno affrontando anche il tema delle carceri, che è un tema così
vitale: in Africa soprattutto, dove la vita carceraria è una vita durissima”.
Il
Niger ha abolito, nei fatti, la pena di morte nel 1976. Non è stato facile, dice il
ministro della Giustizia Amadou Marou:
“Anche quando
non riuscirete ad arrivare all’abolizione totale della pena di morte, non abbassate
mai la guardia! Ricordate sempre - agli uni e agli altri - che la scelta di abolire
la pena di morte s’impone alle democrazie, s’impone ai Paesi rispettosi dello Stato
di diritto e dei diritti umani… Noi vogliamo affrontare questo discorso mentre le
forze conservatrici la vogliono legittimare”.
La speranza è che tanti
altri Paesi abbiano lo stesso coraggio del Niger.