Urne aperte in Egitto, lunghe file e timori per la sicurezza
Sono cominciate oggi in Egitto le prime elezioni del dopo-Mubarak. Come deciso dal
Consiglio militare, urne aperte nei primi nove Governatorati per il primo di tre turni
elettorali, che entro metà gennaio dovranno definire la composizione dell'Assemblea
del popolo. Ancora migliaia i manifestanti che occupano piazza Tahrir. Il servizio
di Giovanni Cossu:
Lunghe file
davanti ai seggi in Egitto. L'attesa era grande e le persone erano in coda già da
mattina presto. Le file, spesso divise fra uomini e donne, si snodano anche per centinaia
di metri. La stessa scena si ripete sia nei quartieri ricchi e residenziali sia in
quelli più poveri e popolari. “Stiamo gettando le basi della democrazia”, ha affermato
il Gran Imam di Al Azhar, Ahmed El Tayyeb, in coda per esprimere il suo voto. Preoccupato
per le migliaia di manifestanti che ancora occupano piazza Tahrir e che si interrogano
sull'opportunità di andare a votare, il capo del Consiglio militare Hussein Tantawi
ha assicurato che le forze armate non permetteranno a nessuno di mettere sotto pressione
la sicurezza delle consultazioni. Preoccupazioni per il voto in Egitto arrivano anche
da Israele. Il premier Netanyahu ha dato voce ai timori del suo Paese per i recenti
sviluppi politici regionali: “Siamo di fronte ad una realtà instabile, la cui durata
non può essere prevista”. “In questo contesto di incertezza, Israele - ha detto ancora
Netanyahu - si sforza di tenere in vita e di stabilizzare almeno gli accordi di pace
con l'Egitto”. Secondo i sondaggi, i Fratelli musulmani si preparano a raccogliere
il frutto di decenni di attività politica clandestina e d’impegno sociale che li hanno
resi molto popolari nelle zone più povere del Paese.
Elezioni in Marocco,
vittoria del partito islamico Giustizia e Sviluppo In Marocco, il partito islamico
Giustizia e Sviluppo (Pjd) ha vinto le elezioni legislative del 25 novembre, conquistando
107 seggi su 395. La seconda forza politica del Paese è il Partito Istiqlal (Indipendenza),
del primo ministro uscente, Abbas el Fassi. Non avendo ottenuto la maggioranza assoluta,
il premier incaricato, scelto dal re Mohammed VI tra le file del Pjd, cercherà di
formare un governo di coalizione con l'Istiqlal. “È una vittoria netta ma abbiamo
bisogno di alleanze per lavorare insieme”, ha dichiarato Abdelilah Benkirane, segretario
generale del Pjd dopo l'annuncio dei risultati.
Yemen Lo Yemen ha
un governo di transizione. Il capo dell’opposizione, Mohamed Basindawa, è stato incaricato
di formare un nuovo esecutivo di unità nazionale, in carica fino all’uscita di scena
del presidente Saleh, al potere da 33 anni. Secondo un accordo firmato a Riad, Saleh
dovrebbe lasciare la guida del Paese nel mese di febbraio 2012. Il presidente ha inoltre
acconsentito alla delega dei poteri al vicepresidente, Abd Rabbo Mansour Hadi, il
quale ha subito firmato un decreto che anticipa le elezioni presidenziali al 21 febbraio
prossimo.
Pakistan, polemiche per raid Nato Esplode la rabbia in
Pakistan, dopo che nei giorni scorsi un raid della Nato ha ucciso 24 militari pakistani
vicino al confine con l’Afghanistan. Secondo la ricostruzione della Nato, gli aerei
sarebbero intervenuti dopo che truppe di terra statunitensi e afghane sono state attaccate
da colpi di arma da fuoco provenienti dal territorio pakistano. L’Alleanza Atlantica
ha definito l’incidente un tragico fraintendimento e ha promesso indagini approfondite.
Sull’episodio è intervenuta anche la Cina, chiedendo il rispetto della sovranità territoriale
di Islamabad.
Afghanistan – processo di transizione E' scattata ieri
la seconda fase di transizione della sicurezza dalla Nato alle forze locali in Afghanistan.
Tutto il processo si concluderà nel 2014 e i 26 milioni di afghani saranno sotto la
completa protezione di polizia e esercito di Kabul.
Belgio, formazione governo Senza
governo da 18 mesi, il Belgio potrebbe presentare in settimana il suo nuovo esecutivo.
Il leader dei socialisti francofoni, Elio di Rupo, incaricato dal re di formare la
nuova squadra dei ministri, è riuscito a far avanzare un accordo sul bilancio e dunque
a superare le difficoltà politiche tra i partiti. “Abbiamo ancora alcuni punti in
sospeso su cui lavorare e crediamo di poterli risolvere in breve tempo”, ha detto
il premier incaricato durante una conferenza stampa.
Russia, Putin: unanime
candidatura alle presidenziali La candidatura del premier russo, Vladimir
Putin, alle presidenziali del 4 marzo 2012 è stata approvata a scrutinio segreto all'unanimità
dal suo partito, Russia Unita: 614 sì su 614 voti. Tuttavia, all’interno della formazione
politica non sono poche le voci di dissenso che chiedono un cambiamento dopo le politiche
del 4 dicembre. Gli ultimi sondaggi danno "Russia Unita" intorno al 54% dei consensi.
Nei giorni scorsi, Putin ha messo in guardia le potenze straniere dal finanziare politici
di opposizione nel tentativo di influenzare le elezioni.
Somalia Il
gruppo militante islamico somalo Al Shabaab ha fatto irruzione negli uffici di quattro
agenzie umanitarie (Unicef, Who, Concern e Coopi a Baidoa), 250 km a nordovest dalla
capitale Mogadiscio, intimando al personale di cessare tutte le attività sul territorio.
Gli integralisti somali hanno inoltre pubblicato un elenco di 16 agenzie umanitarie
internazionali, alle quali è stato vietato di continuare a fornire assistenza di ogni
genere alle popolazioni in fuga dalla guerra civile, nell'area intorno alla capitale
Mogadiscio. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Giovanni Cossu)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 332