2011-11-28 15:19:59

Urne aperte in Egitto, lunghe file e timori per la sicurezza


Sono cominciate oggi in Egitto le prime elezioni del dopo-Mubarak. Come deciso dal Consiglio militare, urne aperte nei primi nove Governatorati per il primo di tre turni elettorali, che entro metà gennaio dovranno definire la composizione dell'Assemblea del popolo. Ancora migliaia i manifestanti che occupano piazza Tahrir. Il servizio di Giovanni Cossu:RealAudioMP3

Lunghe file davanti ai seggi in Egitto. L'attesa era grande e le persone erano in coda già da mattina presto. Le file, spesso divise fra uomini e donne, si snodano anche per centinaia di metri. La stessa scena si ripete sia nei quartieri ricchi e residenziali sia in quelli più poveri e popolari. “Stiamo gettando le basi della democrazia”, ha affermato il Gran Imam di Al Azhar, Ahmed El Tayyeb, in coda per esprimere il suo voto. Preoccupato per le migliaia di manifestanti che ancora occupano piazza Tahrir e che si interrogano sull'opportunità di andare a votare, il capo del Consiglio militare Hussein Tantawi ha assicurato che le forze armate non permetteranno a nessuno di mettere sotto pressione la sicurezza delle consultazioni. Preoccupazioni per il voto in Egitto arrivano anche da Israele. Il premier Netanyahu ha dato voce ai timori del suo Paese per i recenti sviluppi politici regionali: “Siamo di fronte ad una realtà instabile, la cui durata non può essere prevista”. “In questo contesto di incertezza, Israele - ha detto ancora Netanyahu - si sforza di tenere in vita e di stabilizzare almeno gli accordi di pace con l'Egitto”. Secondo i sondaggi, i Fratelli musulmani si preparano a raccogliere il frutto di decenni di attività politica clandestina e d’impegno sociale che li hanno resi molto popolari nelle zone più povere del Paese.

Elezioni in Marocco, vittoria del partito islamico Giustizia e Sviluppo
In Marocco, il partito islamico Giustizia e Sviluppo (Pjd) ha vinto le elezioni legislative del 25 novembre, conquistando 107 seggi su 395. La seconda forza politica del Paese è il Partito Istiqlal (Indipendenza), del primo ministro uscente, Abbas el Fassi. Non avendo ottenuto la maggioranza assoluta, il premier incaricato, scelto dal re Mohammed VI tra le file del Pjd, cercherà di formare un governo di coalizione con l'Istiqlal. “È una vittoria netta ma abbiamo bisogno di alleanze per lavorare insieme”, ha dichiarato Abdelilah Benkirane, segretario generale del Pjd dopo l'annuncio dei risultati.

Yemen
Lo Yemen ha un governo di transizione. Il capo dell’opposizione, Mohamed Basindawa, è stato incaricato di formare un nuovo esecutivo di unità nazionale, in carica fino all’uscita di scena del presidente Saleh, al potere da 33 anni. Secondo un accordo firmato a Riad, Saleh dovrebbe lasciare la guida del Paese nel mese di febbraio 2012. Il presidente ha inoltre acconsentito alla delega dei poteri al vicepresidente, Abd Rabbo Mansour Hadi, il quale ha subito firmato un decreto che anticipa le elezioni presidenziali al 21 febbraio prossimo.

Pakistan, polemiche per raid Nato
Esplode la rabbia in Pakistan, dopo che nei giorni scorsi un raid della Nato ha ucciso 24 militari pakistani vicino al confine con l’Afghanistan. Secondo la ricostruzione della Nato, gli aerei sarebbero intervenuti dopo che truppe di terra statunitensi e afghane sono state attaccate da colpi di arma da fuoco provenienti dal territorio pakistano. L’Alleanza Atlantica ha definito l’incidente un tragico fraintendimento e ha promesso indagini approfondite. Sull’episodio è intervenuta anche la Cina, chiedendo il rispetto della sovranità territoriale di Islamabad.

Afghanistan – processo di transizione
E' scattata ieri la seconda fase di transizione della sicurezza dalla Nato alle forze locali in Afghanistan. Tutto il processo si concluderà nel 2014 e i 26 milioni di afghani saranno sotto la completa protezione di polizia e esercito di Kabul.

Belgio, formazione governo
Senza governo da 18 mesi, il Belgio potrebbe presentare in settimana il suo nuovo esecutivo. Il leader dei socialisti francofoni, Elio di Rupo, incaricato dal re di formare la nuova squadra dei ministri, è riuscito a far avanzare un accordo sul bilancio e dunque a superare le difficoltà politiche tra i partiti. “Abbiamo ancora alcuni punti in sospeso su cui lavorare e crediamo di poterli risolvere in breve tempo”, ha detto il premier incaricato durante una conferenza stampa.

Russia, Putin: unanime candidatura alle presidenziali
La candidatura del premier russo, Vladimir Putin, alle presidenziali del 4 marzo 2012 è stata approvata a scrutinio segreto all'unanimità dal suo partito, Russia Unita: 614 sì su 614 voti. Tuttavia, all’interno della formazione politica non sono poche le voci di dissenso che chiedono un cambiamento dopo le politiche del 4 dicembre. Gli ultimi sondaggi danno "Russia Unita" intorno al 54% dei consensi. Nei giorni scorsi, Putin ha messo in guardia le potenze straniere dal finanziare politici di opposizione nel tentativo di influenzare le elezioni.

Somalia
Il gruppo militante islamico somalo Al Shabaab ha fatto irruzione negli uffici di quattro agenzie umanitarie (Unicef, Who, Concern e Coopi a Baidoa), 250 km a nordovest dalla capitale Mogadiscio, intimando al personale di cessare tutte le attività sul territorio. Gli integralisti somali hanno inoltre pubblicato un elenco di 16 agenzie umanitarie internazionali, alle quali è stato vietato di continuare a fornire assistenza di ogni genere alle popolazioni in fuga dalla guerra civile, nell'area intorno alla capitale Mogadiscio. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Giovanni Cossu)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 332







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