Tre vittime nel naufragio di un barcone di immigrati in Puglia. Intervista a monsignor
Perego
E' salito a tre il numero delle vittime del naufragio di ieri sera sul litorale Brindisino.
Il corpo della terza vittima e' stato recuperato dai sommozzatori. A bordo della barca
a vela c'era una settantina di persone, mentre sono 43 i migranti soccorsi, tutti
uomini che avevano un braccialetto con numeri progressivi. Dunque gli scafisti tornano
a battere la rotta della Puglia, come monsignor Giancarlo Perego, direttore della
Fondazione Migrantes.
R. – La
rotta della Puglia già precedentemente era stata battuta ed era una delle rotte del
traffico degli esseri umani proveniente soprattutto dall’Asia. E’ chiaro però che
in questo preciso momento, in cui è stata chiusa Lampedusa, perché porto insicuro,
alcune delle navi chiaramente possono anche prendere direzioni verso la Puglia e quindi
potremmo assistere ad un aumento di sbarchi che si dirigono in particolar modo appunto
verso la Puglia.
D. – Finora la politica, l’unico strumento che ha dato,
spesso, è stato quello dei pattugliamenti. Che cosa bisogna fare oltre?
R.
– Credo che occorra lavorare maggiormente per creare dei canali protetti, soprattutto
in questa stagione, con la situazione del mare che non sempre è favorevole. Un secondo
lavoro è certamente quello nell’ottica della cooperazione internazionale, che in questi
ultimi anni, da parte di tutti gli Stati europei e non solo, anche alla luce della
crisi, si era praticamente azzerata o quasi. Un terzo livello è provare a rileggere
anche la modalità con cui entrano gli stranieri in Italia e in altri Paesi in Europa,
per dare quote maggiori soprattutto ad alcuni Paesi che in questo momento sono al
di là del Mediterraneo e vivono la drammatica situazione di rivoluzioni e di instabilità.
Diversamente potremmo assistere a nuovi arrivi che si risolvono in una drammatica
situazione, come per alcuni di quelli che volevano sbarcare in Puglia.