La Siria rifiuta l'ultimatum dalla Lega Araba. In Egitto: Ganzuri nuovo premier, ma
la piazza non cede
Nuova giornata di proteste e di repressione ieri in Siria. Attivisti riferiscono di
una decina di vittime, mentre Damasco ha lasciato cadere nel vuoto l’ultimatum della
Lega araba sull’invio di osservatori stranieri nel Paese. Il servizio è di Eugenio
Bonanata:
La tensione
resta alta pure in Egitto. Non cede Piazza Tahrir, al Cairo – epicentro delle proteste
contro la Giunta Militare- nonostante i messaggi rassicuranti inviati dal premier
incaricato Ganzuri. Il Paese, dunque, si prepara in un clima di tensione alle elezioni
di lunedì. Dalla capitale egiziana, ci riferisce Marina Calculli:
In Yemen,
a pochi giorni dall’intesa per una transizione pacifica dei poteri dal presidente
Saleh al suo vice, il leader dell’opposizione Mohammed Bassendoua ha ottenuto l’incarico
di formare il nuovo governo di unità nazionale. Intanto ieri migliaia di persone hanno
protestato a Sanaa contro l’intesa raggiunta e negli scontri con le forze di sicurezza
due persone hanno perso la vita.
In Marocco, il partito moderato islamico
Giustizia e Sviluppo ha annunciato la vittoria nelle elezioni parlamentari di due
giorni fa ma si attendono i risultati ufficiali che dovrebbero arrivare oggi. A pesare
comunque l’astensionismo, al voto solo il 45% degli aventi diritto.