2011-11-26 14:54:41

Il cardinale Erdö: tra le cause della crisi economica, la questione antropologica; l'uomo non è una cifra


Una rinnovata attenzione alla visione antropologica dell’uomo per affrontare la difficile crisi economica che sta investendo l’Europa. E’ uno dei punti che ieri, dopo l’incontro con il Papa, la presidenza del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee) ha toccato in una conferenza stampa che ha concluso la settimana di lavori in Vaticano, convocata nel 40.mo della sua fondazione. Il vice-presidente del Ccee, il cardinale Angelo Bagnasco, ha sottolineato come la crisi economica dipenda dalla mancata relazione tra etica ed economia; mancanza che rischia di sfaldare anche lo Stato. Ma qual è il contributo che le Chiese Europee possono dare in questo momento? Benedetta Capelli lo ha chiesto al cardinale Péter Erdö, presidente del Ccee:RealAudioMP3

R. - La Chiesa ha per compito la missione ricevuta da Gesù Cristo. E questo è lo scopo della nostra attività. Anzi, come insegna Paolo VI, proprio l’evangelizzazione è il motivo per cui la Chiesa esiste. Noi abbiamo ricevuto questo mandato dal nostro Signore e questo mandato, se lo eseguiamo fedelmente, renderà anche più felici tutti gli uomini della Terra: è un mandato veramente grandioso. Possiamo così essere a servizio di tutti coloro che cercano di realizzare questa verità preziosa.

D. - Quali sono, secondo lei, le emergenze in questo momento più importanti che l’Europa deve affrontare?

R. – Sicuramente la crisi economica, ma io penso che sotto la crisi economica ci sia anche una crisi antropologica. È una questione dei valori; senza una certa visione del mondo non si possono affrontare i problemi e quindi dobbiamo approfondire con coraggio e fede la nostra convinzione sull’uomo. Come ha detto il Beato Giovanni Paolo II, Gesù Cristo ha saputo tutto dell’uomo e ha detto tutto dell’uomo. Quindi dobbiamo partire dalla persona di Gesù Cristo e così tutte le persone avranno nella nostra visione una speciale dignità. Se non mettiamo questo come punto di partenza commettiamo grossi errori perché l’essere umano non è una cifra. (bi)







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