I vescovi dell'America Centrale: il Vangelo vince povertà, violenza e corruzione
Un messaggio di fede e di speranza, nel mezzo dell’oscurità e delle incertezze della
storia. È quello lanciato dai vescovi del Centro America riuniti dal 21 al 25 novembre
scorsi nella Valle degli Angeli, in Honduras, per l’Assemblea ordinaria Annuale del
Secretariato Episcopale dell’America Centrale (SEDAC). I presuli, nel tratteggiare
il loro pensiero, hanno scelto di richiamare l’attenzione dei sacerdoti ma anche dei
fedeli e di tutti i centroamericani su tre significative parabole. La prima è quella
del grano e della gramigna, attraverso la quale i vescovi hanno invitato a riconoscere
come grano buono l’amore per la vita, anche se vissuto in un clima di allarmante violenza
in tutte le sue forme: dalla malavita organizzata al narcotraffico, dalla violenza
comune a quella subita in famiglia. Quindi un accenno alle tante difficoltà del tessuto
sociale centroamericano come la povertà, la corruzione, la violazione dei diritti
umani, problemi che rompono l’armonia sociale, ai quali però – spiegano i vescovi
- si contrappone il forte e presente valore della famiglia. I presuli hanno quindi
ricordato la parabola del granello di senape, con la quale Gesù insegna che il Regno
di Dio non si raggiunge necessariamente attraverso le grandi azioni, esortando tutti
a riconoscere con allegria i segni della vita ecclesiale che nel loro piccolo danno
molto frutto. I presuli hanno infine richiamato la parabola del seminatore, attraverso
la quale Gesù vuole combattere lo sconforto di chi non vede risultati immediati esortandoci
a proclamare sempre la Parola di Dio senza mai perdere la fiducia nella sua efficacia
trasformatrice. Di qui l’invito dei vescovi affinché la Chiesa centroamericana non
smetta di seminare con ardore missionario il seme del Vangelo e l’esortazione a tutto
il popolo di Dio perché accolga con fede la sua Parola. (L.G.)