Plenaria della Famiglia nel nome del Beato Wojtyla. Il cardinale Antonelli: le
famiglie cristiane siano testimoni credibili del Vangelo
La famiglia in primo piano stamani nella Sala Stampa vaticana, dove è stata presentata
la plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, in programma dal 29 novembre
al primo dicembre prossimo, quando i partecipanti verranno ricevuti da Benedetto XVI.
Un evento particolare, giacché avviene nel 30.mo anniversario dell’Esortazione apostolica
di Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio, e della fondazione dello stesso
dicastero. Nell’occasione, si è anche fatto il punto sul VII Incontro Mondiale delle
Famiglie che si terrà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012. Alla conferenza stampa,
è intervenuto tra gli altri, il cardinale Ennio Antonelli, presidente del dicastero
per la Famiglia. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Inizierà
con un commosso omaggio alla tomba di Giovanni Paolo II, la Plenaria del dicastero
per la Famiglia, tutta incentrata sulla “Familiaris Consortio” del Beato Wojtyla.
Il cardinale Ennio Antonelli ha messo l’accento su questo dono
che “il Papa delle famiglie” ha dato a tutta la Chiesa. E, alla luce di quel documento,
ha sottolineato quali siano i compiti che le famiglie cristiane sono chiamate oggi
a realizzare per dare testimonianza credibile al Vangelo:
“Diventare
un grande segno di credibilità del Vangelo, mediante il servizio reciproco, la procreazione
generosa e responsabile, la cura e l’educazione dei figli, l’impegno sul lavoro, l’attenzione
ai poveri e bisognosi, la preghiera in casa, la partecipazione alla Messa e alle attività
ecclesiali, l’impegno nella società civile”.
Il porporato ha, quindi,
tenuto a ribadire che la Chiesa non ha una visione negativa della sessualità, come
sovente si sente affermare:
“In realtà la Chiesa esalta la sessualità,
in quanto l’amore è anche come eros, come desiderio di felicità; lo esalta in quanto
lo include nell’amore come dono di sé e come comunione, che è un riflesso della vita
stessa di Dio e è un anticipo delle nozze eterne con Dio”.
Dal
canto suo, il segretario del dicastero, mons. Jean Lafitte, ha
confermato che prosegue il lavoro per l’approntamento di un vademecum per i fidanzati
annunciato l’anno scorso. Al riguardo, ha ribadito che il “fidanzamento” è oggettivamente
“diverso dall’unione coniugale”, giacché questo “tempo di preparazione non prevede
ancora di mettere in comune le rispettive esistenze”. Serve dunque “un’educazione
dell’amore”. Sfida non facile, ha proseguito mons. Lafitte:
“Nei
fatti, le legislazioni rendono oggi giuridicamente legittimi modelli alternativi di
famiglia che la separano dalla sua radice più profonda, e cioè l'amore di un uomo
e di una donna legati da un’unione indissolubile”.
Considerazioni
riprese anche dal cardinale Antonelli che, rispondendo ai giornalisti,
ha messo in guardia dal rischio di una libertà e di un’uguaglianza assolutizzate,
che non tendano al bene:
“E’ vero che il panorama è impressionante.
Direi che c’è, soprattutto, questo mito della libertà e dell’uguaglianza: assolutizzati
così sono due miti che diventano distruttivi… E sotto queste due parole vengono fatti
passare tanti pseudo diritti e tanti comportamenti aberranti!”. E tuttavia, il porporato ha tenuto a sottolineare che ci sono anche
molte luci, grazie allo svilupparsi della pastorale familiare, all’impegno delle coppie
cristiane e alla collaborazione delle diocesi con i movimenti ecclesiali. Ancora,
il cardinale Antonelli si è soffermato sull’esempio di santità di 7-8 famiglie, per
le quali è in corso la Causa di Beatificazione. Tra queste anche i genitori del missionario
del Pime, padre Piero Gheddo. La conferenza stampa ha visto anche l’intervento dei
coniugi Colzani, responsabili del servizio per la Famiglia dell’arcidiocesi di Milano,
che hanno dato testimonianza del grande impegno della Chiesa ambrosiana per l’Incontro
Mondiale delle Famiglie del prossimo anno. In particolare è stata ricordata l’importanza
delle catechesi e l’impegno dei volontari (sono già 400, ma se ne attendono 5000).
E’ stata inoltre individuata nell’aeroporto di Bresso la sede della Messa con il Papa
a conclusione dell’evento.